Agcom: il 94% degli italiani ha il cellulare

 

Agli italiani il telefonino piace, tanto che solo 6 persone su 100 se ne privano. Un italiano su tre dispone addirittura di 3 dispositivi – smartphone, tablet e computer – in grado di connettersi alle reti dati dei gestori mobili. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto dell’AgcomIl consumo di servizi di comunicazione: esperienze e prospettive“.

Inoltre – scrive l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioniil 60% degli individui sceglie abbonamenti bundle che comprendono, cioè, sia servizi vocali sia servizi dati, mentre oltre il 70% dei matures (64-74 anni) resiste nel mantenere la linea telefonica, fissa o mobile, senza acquistare un accesso ad Internet. Una tendenza simile si evidenzia a livello di genere, con le donne che, a prescindere dall’età, preferiscono sottoscrivere abbonamenti che prevedono solo servizi vocali“. Fra chi ha un piano tariffario che comprende anche il traffico dati, prosegue Agcom, “il 45% degli individui non conoscela velocità della propria connessione Internet (ignoranza che però si riduce al crescere del titolo di studio) e circa il 40% non è a conoscenza dell’esistenza di software atti a testare la velocità di collegamento. Inoltre, oltre il 50% degli utenti non è disponibile a pagare di più per ottenere una connessione più veloce”.

I più informati sono, come spesso accade in fatto di tecnologia, i giovani (fino a 29 anni). Questi però in Italia rappresentano una quota di popolazione del 29%, 8 punti in meno rispetto al resto d’Europa. Di contro, spiega Agcom, gli over 65 con una quota dal 21,7% superano di 3 punti la media europea (18,8%).

Conclude l’Autorità: “Questi dati – insieme alle scarse conoscenze tecniche (tra i 20 e i 29 anni, solo 14 individui su 1.000 in Italia risultano in possesso di diploma o laurea in discipline scientifiche a fronte di una media europea del 18 per mille e del 23 per mille di Francia e Regno Unito) – spiegano il gap con l’Europa nella diffusione dell’accesso a banda larga e ultra larga. E, di conseguenza, il ritardo nell’adozione dei servizi fruibili tramite connessioni broadband tra cui la possibilità di effettuare acquisti online, la comunicazione con la Pubblica Amministrazione, l’accesso ad alcuni servizi sanitari, l’istruzione e la formazione, con conseguenze a livello di inclusione sociale e partecipazione civica”.

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Stefano Cavallaro

Giornalista professionista, segue da tempo il settore della consumer electronics con particolare focus su mobile technology e photo imaging. In passato si è occupato di cronaca su radio e giornali locali.