Anche negli Stati Uniti abbandonano l’iPhone. Le vendite scendono di oltre il 6%

Secondo i dati di Consumer Intelligence Research Partners (CIRP), le attivazioni di smartphone negli Stati Uniti registrano la quota più bassa di iPhone degli ultimi sei anni.

Gli analisti riportano i numeri ogni trimestre, ma utilizzano un periodo di 12 mesi per eliminare la stagionalità (le vendite di iPhone sono sempre più deboli subito prima del lancio della nuova generazione e più forti subito dopo).

Per gran parte del 2023, Apple è rimasta stabile intorno al 40%. Tuttavia, a fine anno la sua quota ha cominciato a decrescere e all’inizio del 2024 è scesa al 33%.

Il CIRP confronta questo dato con sei anni fa, quando non vi era solo un duopolio Android-iOS, ma anzi sul mercato si trovavano ancora dispositivi Windows Phone e persino BlackBerry OS. Ora c’è solo Android a far la concorrenza agli smartphone di Apple.
Gli analisti sottolineano che ci sono importanti cambiamenti nel mercato degli smartphone: i telefoni costano di più, ma durano anche di più. Si cambia meno spesso il proprio cellulare perché il tasso di innovazione ha rallentato la corsa.

Anche la minore presenza delle sovvenzioni da parte dei principali operatori incoraggerebbe gli acquirenti, secondo l’istituto di ricerca che ha condotto l’indagine, a tenere i propri telefoni più a lungo. E secondo CIRP, questo fattore danneggia maggiormente i dispositivi di Apple e meno quelli con sistema operativo Android.

Un bel problema per la casa di Cupertino, i cui smartphone rappresentano, insieme al fatturato dei servizi, la gallina dalle uova d’oro della sua attività. E se l’iPhone cede quote di mercato un po’ ovunque (particolarmente seria l’erosione subita in Cina), i servizi sono sotto la lente dei principali enti regolatori di tutto il mondo, e rischiano di lasciare sul campo ingenti introiti nei prossimi mesi.

Brutte notizie anche sul fronte del visore a realtà mista Vision Pro, le cui vendite sono talmente deludenti che l’azienda si è vista costretta a tagliarne la produzione.

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redazione