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Coronavirus, in arrivo l’app per tracciare i contagi e limitare l’epidemia

E’ in fase di test l’app che permetterà di ricostruire i movimenti delle persone positive al coronavirus e di avvertire chi è entrato in contatto con loro, quindi a rischio contagio.

Tecnologia a servizio della Protezione Civile

Mai come ora la tecnologia sta dando una mano all’emergenza. Lo dimostrano cultura e intrattenimenti a portata di smartphone che ci stanno alleggerendo la quarantena, lo smart working che stiamo usando per lavorare, le iniziative di crow funding e campagne solidali che stiamo lanciando e abbracciando per raccogliere fondi da destinare alla sanità e alla Protezione Civile. E presto avremo una carta hi-tech in più sul tavolo. Si tratta di un’app in grado di tracciare in tempo reale i movimenti delle persone positive al coronavirus e di avvertire chi è entrato in contatto con loro, quindi a rischio contagio, per individuare in tempo utile lo sviluppo di possibili nuovi focolai. Il tutto in modo anonimo. Al momento in fase di test, l’app anti-coronavirus è made in Italy e sarà a disposizione della Protezione Civile.

Il funzionamento

L’app anti-coronavirus sarà scaricabile sul cellulare e permetterà, una volta individuati i positivi, di ricostruire tutti i loro movimenti nelle settimane precedenti e di mandare un messaggio a chi ha avuto con loro contatti. Questi dovranno mettersi subito in quarantena. In questo modo si potrà fermare la diffusione del coronavirus. È lo stesso approccio sperimentato in Corea del Sud, a Singapore e in parte in Cina. Laggiù si è rivelato molto efficace.

Contenimento coronavirus e non solo…

L’app contro il diffondersi dell’epidemia sarà utile su più fronti. Innanzitutto servirà in questa fase a contenere l’epidemia, grazie all’individuazione tempestiva di potenziali focolai. Sarà molto utile anche in un secondo tempo, quando il coronavirus sarà diminuito, ma non scomparso, per prevenire che si diffonda di nuovo. E potrebbe essere anche un valido strumento, sperando non occorra tanto, per rilevare assembramenti a rischio o comportamenti sbagliati, come le uscite per motivi non necessari riscontrate negli ultimi giorni in Lombardia.