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Apple cresce. Ma non grazie all’iPhone. Attesa per la gamma iPhone 11

Apple ha pubblicato i dati finanziari del terzo trimestre 2019. Il fatturato è di 53,8 miliardi di dollari, in aumento dell’1% rispetto allo stesso trimestre del 2018.

Volendo sintetizzare potremmo dire: male iPhone, bene le entrate provenienti dai dispositivi indossabili, molto bene il fatturato generato dai servizi che hanno ammortizzato il calo delle vendite di smartphone.

Sebbene le vendite complessive siano aumentate negli Stati Uniti a 25,1 miliardi di dollari (rispetto a $ 24,5 miliardi nel terzo trimestre 2018), Apple ha registrato un calo dei ricavi in ​​Cina (9,2 miliardi contro 9,6 miliardi nel terzo trimestre 2018) ed Europa (11,9 miliardi contro 12,1 miliardi nel terzo trimestre 2018) a seguito di una maggiore concorrenza.

Il Giappone ha registrato un aumento del 9,5% su base annua con 4,1 miliardi di dollari di entrate e anche il resto dell’Asia del Pacifico ha registrato un aumento del 9,5%, con un fatturato complessivo di 3,6 miliardi.
Le vendite di iPhone hanno registrato un calo del 13,1% anno su anno (25,986 miliardi rispetto al trimestre di giugno dell’anno scorso di 29,47 miliardi di entrate). I prodotti indossabili e i servizi segnano la crescita maggiore. Dispositivi indossabili, dispositivi per la casa e accessori vengono considerati da Cupertino in un’unica voce: nell’ampia rassegna troviamo anche Apple Watch e AirPods, e ciò rende molto difficile capire quale sia la performance dell’HomePod.

Il prossimo trimestre sarà quello in cui lazienda californiana lancerà iPhone 11 e forse un MacBook da 16 pollici. Negli States arriverà anche la carta di credito Apple Card mentre il numero di transazioni Apple Pay è già in aumento. La Apple Card aumenterà sicuramente il numero di transazioni Apple Pay. Durante la presentazione dei risultati, il Ceo di Apple Tim Cook ha confermato che la Apple Card sarà disponibile negli Stati Uniti il ​​prossimo mese.
Cook ha anche salutato come un’operazione di straordinaria importanza l’acquisizione del business dei modem di Intel per 1 miliardo di dollari che, una volta finalizzata, porterà a Cupertino circa 2.200 dipendenti.