Da Lenovo uno smartphone Tango e uno modulare

Si è parlato solo di innovazione al Lenovo Tech World 2016. Declinata in più punti, purché porti vantaggi concreti ai consumatori. Così nascono le scocche resistenti agli urti e all’acqua ma anche lo sviluppo di tecnologie di connettività tra dispositivi mobili, con l’ecosistema di apparecchi e con il consumatore, attraverso una nuova generazione di interfacce ancora più “naturali”. Come per esempio i comandi vocali oppure interagendo con il mondo reale.

A questo si aggiunge la volontà di Lenovo di reinventare il mondo del computing con sistemi ancora più portatili, con maggiore autonomia, con nuovi formati e ingombri ridotti e soprattutto cin una nuova esperienza di utilizzo. La nuova frontiera è rappresentata dalla realtà virtuale perché ha il potere di cambiare il modo di fruire dei contenuti multimediali, basti pensare alla profondità interattiva possibile con i programmi Tv e gli eventi sportivi. Il cloud rappresenta il fondamento per aggregare e trasformare i dati, così da renderli utili e disponibili in qualsiasi modo e in qualsiasi situazione. La questione è di aumentare la sicurezza di utilizzo di questa tecnologia, anche attraverso risorse hardware.

Insomma, i dispositivi vanno reinventati ma riducendo sempre di più la complessità di utilizzo, aumentando la capacità di adattamento del software alle specifiche esigenze e modalità di fruzioe e impachettando il tutto in un oggetto facilmente trasportabile. Da qui nasce Lenovo Phab 2 Pro, il primo smartphone al mondo con tecnologia Google Tango, ossia capace di garantire un’esperienza di indoor navigation e di realtà aumentata di prossima generazione. Questo grazie a un esteso insieme di sensori e alla piattaforma di Big G è possibile “trasformare” e mappare l’ambiente circostante.

Grazie alla tecnologia Tango, Phab 2 Pro cambia il modo in cui le persone concepiscono e si orientano negli spazi chiusi. Per esempio è possibile “posizionare” nel mondo reale elementi virtuali d’arredo, dinosauri, videogame e interagire come fossero reali tenendo in considerazione oggetti, dimensioni e mobili della stanza o dell’ambiente in cui si opera. Sono tre i sensori che fanno funzionare Tango: rilevamento dei movimenti, percezione della profondità e analisi dell’area circostante. Ecco perché Phan 2 Pro è dotato sul dorso di una serie di “occhi” e fotocamere specifiche.

Sul fronte delle specifiche, Lenovo ha scelto processre  Qualcomm Snapdragon 652, connettività Lte,  audio Dolby Atmos, display da 6,4 pollici con risoluzione di 1.440×2.560 pixel e batteria a oltre 5mila mAh. Il prezzo? 499 dollari a partire da settembre. Non è tutto.

Lenovo ha anche rivitalizato l’idea di smartphone modulare con Moto Z, che si estende e si adatta all’utente grazie ai Moto Mods. Realizzato in  alluminio aeronautico, è sottile (5,2mm) e vanta display Amoled Quad HD da 5,5″. Si affida al processore Qualcomm Snapdragon 820, a 4 GB di Ram e 32 GB o 64 GB di storage. La fotocamera è da 13 Mpixel, on stabilizatore ottico, mentre il rivestimento idrorepellente evita problemi in caso di pioggia, schizzi o rovesciamento di liquidi.

A fare la differenza sono i Modo Mods, per trasformare Moto Z in base alle modalità di utilizzo: dal modulo per l’audio (JBL SoundBoost) al proiettore cinematografico da 70 pollici (Moto Insta-Share Projector), fino al Power Pack con 22 ore di autonomia extra. Poi c’è la Style Shell per personalizzare il dorso con materiali quali legno, pelle o tessuti decorati.