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Flick, l’ultima invenzione di Facebook

Una ne pensa e mille ne fa. Facebook lancia ora Flick. Non è un nuovo prodotto e non ha niente a che fare con il social né con la sua piattaforma, non ancora perlomeno. Si tratta, invece, di una nuova unità di tempo. Proprio così. Adesso il geniale Mark, con l’aiuto del suo cervellone Christopher Horvat, si reinventa anche il tempo, come se volesse dominare i secondi, i minuti e le ore. La notizia su Flick arriva da una pagina Github dove è spiegato di cosa si tratta di preciso. I flick sarebbero  «La più piccola unità di tempo più grande di un nanosecondo», uno scioglilingua traducibile in 1/705.600.000 di secondo. Tanto per capire, un nanosecondo è 1/1.000.000.000 di secondo. Un Flick, quindi, corrisponderebbe a 1,41 nanosecondi o, volendo, a 1/705.600.00 di secondo.

Facebook lancia Flick e cambia il tempo

Flick è la fusione di due termini: frame e tick e servirà, secondo l’inventore, l’ingegnere di Facebook Christopher Horvat impegnato nel team dedicato alla “social virtuality”, come nuova unità di tempo da applicare e utilizzare nei contesti della realtà virtuale e nella distribuzione dei contenuti in quegli ambiti. L’obiettivo è predisporre per gli sviluppatori un’unità di tempo pulita, senza virgole e punti decimali, cioè, per trasportare i contenuti nei contesti virtuali. Perché nel campo della programmazione ci si può ritrovare alle prese con frazioni di secondo, numeri decimali e periodici, obbligando ad approssimazioni che possono viziare la precisione del risultato finale.

Facebook lancia Flick e semplifica la vita ai programmatori

Sorvolando i dettagli tecno-matematici non proprio di immediata comprensione, è interessante capire l’uso pratico del nuovo Flick. In estrema sintesi, l’unità di tempo made in Facebook punta a semplificare la vita ai programmatori, fare in modo che, a prescindere dalla frequenza audio o video e  dallo strumento che si utilizza per visualizzare un contenuto, i fotogrammi possano essere sincronizzati senza errori. Nel mondo dei videogiochi, per esempio, si utilizza ad oggi lo standard dei 60 fps: un frame ogni 1/60 di secondo significa un fotogramma ogni 16,666666 millisecondi. Un numero periodico che, approssimato, diventa qualcosa di diverso da se stesso. Tradotto nella nuova unità, si tratterebbe di un “semplice” frame ogni 11.760.000 flick.

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Camilla Golzi Saporiti