Google Pixel Buds 2a: a un passo dalle Pro (recensione)

Presentate insieme alla famiglia Pixel 10, arrivano in questi giorni sul mercato le Pixel Buds 2a, le cuffie true wireless di Google, che si posizionano in una fascia di mercato più economica rispetto alla variante Buds 2 Pro, ma con prestazioni complessive molto simili.

Dove sta il trucco quindi? Da nessuna parte. Le nuove Buds 2a accettano qualche compromesso che però non intaccano nel complesso l’esperienza d’uso delle sorelle maggiori. Naturalmente, il delta differenziale è rappresentato dal prezzo, che passa da 249 a 149 euro, una differenza piuttosto significativa.

Design

Le Pixel Buds 2a mantengono il design della linea Pixel, con un’estetica decisamente minimale. Ogni auricolare pesa appena 4,7 grammi, classificandosi tra i più leggeri sul mercato. Le forme garantiscono una notevole indossabilità, che può essere perfezionata con i gommini in dotazione, di diverse misure. Le cuffie vestono in modo molto stabile, anche durante gli utilizzi più dinamici, come la corsa e l’attività fisica in genere. La custodia, che funge anche da power bank, è di buona qualità, piccola, leggera e facilmente trasportabile. Sul guscio, oltre alla porte Usb Type-C è presente anche un piccolo pulsante (collocato nella parte posteriore) per gestire il pairing, mentre nella parete frontale c’è un piccolo led di stato.

Funzioni smart e integrazione con l’ecosistema Google

Le Pixel Buds 2a si distinguono per la totale integrazione con l’universo Android e Pixel. Gemini Live, l’assistente AI di Google, è perfettamente inglobato e consente di gestire con la voce l’intero sistema e tutti i servizi collegati. Il cuore pulsante è rappresentato, come per le Buds 2 Pro, da Tensor A1, il Soc di Google che consente la gestione di tutte le funzioni delIe cuffie. A supporto delle nuove true wireless, è presente un’applicazione dedicata, scaricabile per i telefoni Android e integrata nei Pixel.

Il Bluetooth Multipoint consente gestire più dispositivi senza problemi, un’ottima notizia per chi utilizza più device. Dal punto di vista operativo, ritroviamo la possibilità di ruotare le cuffie per una perfetta adesione al canale auditivo mentre, rispetto alle Pixel Buds 2 Pro, si perde la possibilità di modificare il volume tramite i gesti sulla calotta esterna delle cuffiette. Le Pixel Buds 2a rispondono agli standard IP54 e sono quindi resistenti a sudore e schizzi d’acqua.

Prestazioni audio e ANC: la vera svolta

La vera novità è l’introduzione della cancellazione attiva del rumore (ANC), una funzione finora riservata alle versioni Pro. Il chip Tensor A1 consente una gestione intelligente del suono, con una resa bilanciata e una modalità trasparenza efficace. L’audio è pulito, con bassi assai gradevoli. In termini di ANC non siamo ai livelli delle Buds Pro 2, ma il risultato è più che buono per la fascia di prezzo.
Molto buona anche la sensibilità dei microfoni integrati con una resa acustica di alto livello.

Autonomia

L’autonomia si attesta su circa 5 ore con ANC attivo, che salgono a 7 con la cancellazione del rumore disattivata. Contando dunque anche la carica fornita dalla custodia si raggiungono le 20 ore di autonomia. Anche in questo caso, siamo di fronte a un valore meno brillante rispetto alle Pro, ma comunque adeguato. Manca la ricarica wireless, ma la porta USB Type-C assicura tempi di ricarica rapidi.

Conclusioni: un acquisto sensato

Le Pixel Buds 2a sono un ottimo prodotto a tutto tondo. Le prestazioni acustiche sono di alto livello, l’autonomia è buona e anche la qualità costruttiva e il design sono validi. Il vero valore di queste cuffie è rappresentato dall’integrazione con tutto l’ecosistema di Google e Android, mentre il cambio di passo, rispetto al precedente modello, è dettato dalla possibilità di fruire della cancellazione del rumore (ANC), funzione che porta le Pixel Buds 2a a nuovo livello di competizione. Nota conclusiva sul prezzo: le Google Pixel Buds 2a, costano 149 euro, un valore perfettamente allineato ai criteri del mercato.

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Postato in Recensioni WearableTaggato

Ivan Paparella

Appassionato di tecnologia a 360 gradi. Utilizzo e provo telefoni cellulari dal 1990, amo la fotografia e tutto ciò che ha un'anima autentica.