Huawei Mate 10 Pro: Recensione di Cellulare Magazine

Huawei Mate 10 Pro conferma il percorso di crescita di Huawei in termini di design, prestazioni e maturità di brand. Lo smartphone usa un linguaggio estetico più evoluto rispetto a quanto visto finora, mantenendo saldi alcuni elementi distintivi (per esempio la doppia fotocamera posteriore) e introducendo novità a tutto tondo, sia all’esterno sia all’interno del dispositivo.

La novità forse più importante di Mate 10 Pro riguarda il suo processore, il Kirin 970. Si tratta di un chipset ibrido (autoprodotto) che contiene un co-processore dedicato al machine learning (funzione essenziale per realizzare l’intelligenza artificiale); da qui la sigla Npu (Neural Processing Unit) scelta per identificare il 970.

Altre novità diffuse riguardano la fotocamera Leica di nuova generazione e Android 8.0 affidato alla Emui 8. Tecnologia ma con un occhio di riguardo all’estetica. Ecco dunque che il display è in formato 18:9 e occupa l’80% dell’area frontale. Vale a dire che i bordi sono stati ridotti ai minimi termini per massimizzare l’ergonomia del Mate 10 Pro.

 

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Mate 10 Pro: da Cpu e Npu, potenza neurale

Huawei con il Mate 10 Pro migra dal concetto di Cpu a quello di Npu, ossia di Neural Processing Unit. Quest’ultima integra 5,5 miliardi di transistor e assicura un incremento di prestazioni fino al 50% sul Kirin 960, rispetto al quale ha un consumo inferiore del 20%. Il merito va al processo produttivo a 10 Nm (la Npu ha un’area ridotta del 40% rispetto al 960) e all’architettura che si affida a un’impostazione octa core (quattro core Cortex A73 a 2,4 GHz e altrettanti Cortex A53 a 1,8 GHz) a cui si somma l’unità Npu capace di erogare potenza di calcolo di 1,92 Teraflop (mille miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo).

Questa unità altamente specializzata è perfetta per supportare operazioni impegnative in tempi estremamente ridotti, quindi al servizio dei processi di machine learning (in ultima analisi dell’intelligenza artificiale) alla base di Android e delle personalizzazioni attuate da Huawei sul Mate 10 Pro. A tutto ciò si aggiunge il reparto grafico Mali-G72 MP12, ancora più efficiente rispetto al passato, perché ospita 12 cluster di elaborazione a 850 MHz. Le prestazioni grafiche si piazzano a metà strada tra l’Adreno 530 e il 540 (integrato sullo Snapdragon 850), a conferma che lo step evolutivo è andato nella direzione attesa. Infine, il Kirin 970 è assistito da 6 GB di Ram e da un generoso storage di 128 GB, purtroppo non espandibile con schede microSD. La slitta per la Sim telefonica, infatti, integra un doppio spazio in formato nano al fine di alimentare il reparto dual Sim. Entrambe le linee supportano il 4G; in particolare sulla Sim 1 è prevista la connettività Lte cat.18 che arriva a una velocità di download massima di 1,2 Gbps.

Confezione, design e qualità costruttiva

Entrambi i lati del Mate 10 Pro sono in vetro Gorilla Glass, incastonati sul frame in alluminio con certificazione IP67 (resistente alla polvere e alle immersioni in acqua dolce per 30 minuti fino a 1 metro). Ottima la qualità di assemblaggio. Sul dorso debutta una “striscia” con effetto a specchio in corrispondenza delle fotocamere come elemento estetico, proprio sopra al sensore di impronte circolare.

Display

Cornici ridotte ai minimi termini e superficie anteriore quasi del tutto occupata dal display Amoled da 6 pollici (formato 18:9 con risoluzione di 1.080×2.160 pixel e densità pari a 402 ppi). Il form factor dello smartphone è simile a un modello da 5,5”. Da sottolineare che il pannello Full View con angoli però a 90 gradi (non arrotondati) è di tipo Hdr 10 per offrire un’esperienza visiva di qualità superiore.

Fotocamera

Lo schema di imaging è composto dalla Npu e dai due sensori fotografici assistititi ciascuno da un processore d’immagine (Isp) con prestazioni del 25% superiori a quelli del P10. L’impostazione Leica ha un’apertura f/1.6 su entrambi i sensori rispettivamente da 12 Mpixel (colori con stabilizzatore ottico) e 20 Mpixel (bianco/nero).

Uno dei primi ambiti nel quale si prova in modo empirico la potenza offerta dal Kirin 970, anche in ottica di intelligenza artificiale, riguarda il reparto imaging del Mate 10 Pro. L’app di gestione ha spostato l’attenzione dall’impronta tecnica in favore di un approccio “smart” sul punta e clicca. Anche in questo caso Huawei ha definito l’inizio dell’era della “intelligent photography” senza rinunciare a tutta la qualità di Leica solo sfruttando la Npu per affidare al processore la scelta automatica delle impostazioni di scena e della messa a fuoco, sfruttando i metodi a fase, laser, contrasto e profondità. In sostanza il Kirin 970 si preoccupa di configurare la modalità di scatto in modo ottimale a seconda delle peculiarità della scena: il tutto avviene in tempo reale, senza latenze. E lo scatto è rapidissimo. Anche perché la Npu può contare sui sensori assistititi ciascuno da un processore d’immagine (Isp) con prestazioni del 25% superiori rispetto a quelli utilizzati finora da Huawei. Altri interventi riguardano un algoritmo più efficace di riduzione del rumore e un “motore” software che assicura colori più fedeli.

mate 10 pro

Audio e ricezione

Eccellenti le prestazioni del reparto acustico. L’audio della capsula auricolare è corposo e con volume adeguato, anche il vivavoce è utilizzabile senza problemi in ambienti rumorosi. Le dinamiche del suono si adeguano al posizionamento del telefono per ottimizzare l’ascolto dei contenuti. Unica nota negativa è rappresentata dall’assenza del jack audio da 3,5 mm.

Batteria

La batteria da 4.000 mAh assicura un’elevata autonomia. Arrivare al termine dell’intera giornata non è mai un problema, oltretutto con una buona dose di riserva.

Prestazioni

Il Mate 10 Pro assicura prestazioni del 30% superiori rispetto alla precedente generazione Mate 9/Mate 9 Pro, come testimonia il benchmark Antutu che sfiora quota 180mila punti. Altro elemento di unicità di questo smartphone è la cura profusa da Huawei per la parte audio, sia dal punto di vista telefonico sia soprattutto multimediale grazie al Dac efficiente che enfatizza le sonorità.

Il giudizio di Cellulare Magazine: Huawei Mate 10 Pro

Huawei Mate 10 Pro è completo sotto ogni punto di vista: design, innovazione tecnologica, reparto fotografico e sistema operativo. In un quadro cosi raffinato stona l’assenza del jack audio e dello slot per le microSD ma nella scatola c’è l’adattatore per le cuffie, mentre integrati i 128 GB di storage che sono sufficienti per la maggior parte delle necessità. Il prezzo è in linea con i contenuti e la concorrenza.


PRO

  • Processore con prestazioni elevate e risorse per il machine learning
  • Reparto fotografico da primo della classe per velocità e qualità
  • È animato da Android 8.0 Oreo

CONTRO

  • Non dispone del vano per la microSD
  • Assente il jack audio da 3,5 mm
  • I temi per la Emui sono un po’ troppo “orientali”

9,2 Voto Finale