Huawei Mate X

Huawei Mate X: primo incontro con lo smartphone che si piega [anteprima video]

Huawei Mate X ha fatto tappa a Milano dove è approdato con uno dei 15 dispositivi al momento disponibili in tutto il mondo. E noi non potevamo farci sfuggire l’occasione di stringerlo fra le mani in anteprima, provarne le funzionalità e darvi un resoconto di questo incontro ravvicinato.

Huawei Mate X: la scheda tecnica

Mate X è il primo smartphone pieghevole di Huawei, un dispositivo che si chiude con uno speciale sistema “ad ali di falco” e che, una volta esteso, offre un display da 8 pollici Amoled con risoluzione di 2.200×2.480 pixel (415 ppi). È mosso dal processore Kirin 980 e da Android 9 Pie, è dotato di tre fotocamere con ottiche Leica (da 40 + 16 + 8 Megapixel) e integra il chipset proprietario Balong 5000, che supporta le reti 5G di nuova generazione. Ha 8 GB di Ram e 512 GB di storage (espandibili tramite microSD) e una ricarica a 55 W super veloce, capace di ricaricare il telefono dell’80% in meno di mezz’ora.

Mate X: prime impressioni

Mate X uscirà sui mercati internazionali entro la fine dell’estate, quindi ci sono ancora molti mesi che ci separano dalla versione commerciale. Tuttavia, il dispositivo dal punto di vista hardware è sembrato solido, per nulla fragile e ben assemblato. Anche chi come noi è abituato a socializzare con i più nuovi ed evoluti smartphone che arrivano sul mercato non può nascondere che quando ci si avvicina e si prova per la prima volta questo smartphone si presta una naturale e istintiva cura nel suo utilizzo. Ma Mate X ha risposto con fermezza, senza scrocchiolii né incertezze. Il lato hardware e il processo costruttivo sembrano già molto avanzati. E se, senza ombra di dubbio, si prova stupore quando il telefono si chiude e con lui il display si piega di 180 gradi, in realtà è bene ricordare che i pannelli Oled sono di per sé morbidi e pieghevoli: sono altresì le parti rigide quelle che vengono messe sotto maggiore stress: fra queste – senza dubbio – la cerniera centrale (composta da più di 100 componenti assemblate fra loro) e le batteria (due elementi che, insieme, raggiungono la capacità di 4.500 mAh).

Il software

La sezione che, da qui all’estate, sarà probabilmente destinata a essere maggiormente rivoluzionata, dovrebbe essere il software. Fatta una scelta precisa in campo hardware, quella di un telefono che si ripiega su se stesso lasciando lo schermo nella parte esterna (scelta forse rischiosa perché espone il telefono al rischio di graffi e danneggiamenti, ma esteticamente di forte appeal), resta ora da capire quale sarà la piattaforma che muoverà il dispositivo. Lo smartphone da noi provato girava su Android 9 Pie, ma urge un’interfaccia capace di far fronte alle nuove potenzialità offerte da un dispositivo pieghevole e che non può essere la stessa che oggi guida i principali top di gamma dal form factor tradizionale. Sicuramente Android dovrà lavorare in questa nuova direzione.

Nuovi orizzonti

Dagli smartphone pieghevoli il mercato si attende molto. Certo, il “buzz” creato dai nuovi dispositivi visti a Barcellona non lo si vedeva da tempo, la copertura mediatica assicurata ai modelli di fresco lancio è senza recenti precendenti storici, l’interesse e la curiosità dei consumatori grandi. Il mercato attende da tempo una nuova “rivoluzione industriale” in grado di dare ossigeno a un mercato tanto maturo quanto piatto in termini di crescita e gli entusiasmi visti all’esordio sono probabilmente andati anche al di là delle più rosee previsioni dei produttori stessi. È però ancora presto per tirare somme o per esprimere valutazioni: il prezzo di vendita dei primi modelli non sarà per tutti, i pezzi a disposizione saranno pochi e le incognite costruttive (almeno inizialmente) tante. Anche misure e spessori dovranno essere tarati al meglio. Non mancheranno gli early adopters e saranno loro per primi con molta probabilità a orientare il mercato. Un mercato che coinvolge anche gli accessoristi che già stanno sfornando idee e prototipi di prodotti destinati a proteggere al meglio le fragilità dichiarate dei nuovi “foldable phone”, lo schermo su tutte.

L’industria però ci crede, così come – da quello che abbiamo potuto apprendere in questi giorni – ci credono i clienti, ossia le catene di elettronica di consumo, gli operatori e i telecom specialist. E sono tante le aziende che hanno cominciato a lavorare pesantemente a questa nuova categoria di prodotto che in un prossimo futuro sarà caratterizzata da gamme con più modelli. Il tempo (e i consumatori), come sempre, saranno i i giudici supremi. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, gli smartphone pieghevoli potrebbero davvero rappresentare la più attesa e originale novità dell’ultimo decennio.