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Huawei risponde alle nuove accuse di spionaggio da parte degli Stati Uniti

Martedì scorso un articolo del Wall Street Journal ha nuovamente riportato le accuse di alcuni funzionari statunitensi che hanno pubblicamente accusato Huawei di essere in grado di spiare gli utenti delle reti cellulari utilizzando attrezzature Huawei.
L’amministrazione Trump continua dunque la sua campagna anti Huawei cercando di convincere i propri alleati a non utilizzare la società cinese. Un tentativo, a dire il vero, che fino ad ora non ha sortito grandi effetti, considerato che sia l’Unione europea sia il Regno Unito hanno dato l’ok all’azienda cinese per partecipare alle gare per lo sviluppo delle nuove reti 5G, seppure escludendola dalla parte “core” della rete.

Ora Huawei, risponde duramente agli Stati Uniti, sottolineando come la backdoor a cui si riferiscono gli Usa non sia altro che la cosiddetta “interfaccia di intercettazione legale” una funzione obbligatoria e legale creata all’interno del sistema per facilitare le indagini criminali. Di norma è fornita da operatori, non venditori. Il governo statunitense sta deliberatamente creando confusione tra i tecnici non esperti utilizzando ciò di cui tutti nel settore delle telecomunicazioni sono a conoscenza.

Qui di seguito lo statement ufficiale di Huawei

Come evidenziato dalla fuga di notizie del caso Snowden, gli Stati Uniti hanno avuto accesso segretamente alle reti di telecomunicazioni in tutto il mondo, spiando gli altri Paesi per molto tempo. Il rapporto del Washington Post reso noto questa settimana su come la CIA abbia usato una società di criptaggio per spiare altri stati per decenni, ne è un’ulteriore prova.

Le accuse statunitensi rivolte a Huawei di usare intercettazioni legali non sono altro che una cortina fumogena – non seguono alcuna logica accettata nel settore della cyber security. Huawei non ha mai e mai avrà accesso segretamente alle reti di telecomunicazioni, né ha la possibilità di farlo. Il Wall Street Journal è chiaramente a conoscenza del fatto che gli Stati Uniti non possono fornire alcuna prova per supportare le proprie accuse, eppure hanno scelto di pubblicare ancora una volta le menzogne diffuse da alcuni funzionari statunitensi. Questo rispecchia il pregiudizio del Wall Street Journal contro Huawei e mina la sua credibilità.

Il ruolo di Huawei nel settore delle telecomunicazioni è quello di fornire apparecchiature conformi agli standard 3GPP/ETSI, esattamente come qualsiasi altro fornitore. Huawei è obbligata a seguire gli standard di intercettazioni legali previsti in tutto il settore, come 3GPP’s TS 33.107 per le reti 3G, e TS 33.128 per le reti 5G. Questi sono gli unici obblighi di Huawei in relazione all’intercettazione legale.

La gestione e l’uso effettivo delle intercettazioni legali sono condotti unicamente dagli operatori e dalle autorità regolatorie. Le interfacce di intercettazione si trovano sempre in sedi protette dell’operatore, e sono gestite da dipendenti che sono controllati dal governo dello stato in cui operano. Gli operatori hanno regole molto rigide per operare e gestire queste interfacce. Huawei non sviluppa o produce alcuna attrezzatura di intercettazione oltre quelle prevista dalle intercettazioni legali.

Huawei è solo un fornitore di apparati. In questo ruolo, sarebbe impossibile accedere alle reti dei clienti senza la loro autorizzazione e senza la possibilità di essere rilevati. Noi non abbiamo la possibilità di aggirare gli operatori, prendere il controllo e prelevare dati dalle loro reti senza essere scoperti da tutti i normali firewall o sistemi di sicurezza. Infatti anche il Wall Street Journal ammette che i funzionari statunitensi non possono fornire dettagli concreti riguardo alle cosiddette “backdoors”.

La cyber security e la protezione della privacy dell’utente sono priorità assolute di Huawei. Le osservazioni fatte dai funzionari statunitensi ignorano completamente gli enormi investimenti e l’efficace lavoro fatto da Huawei e dagli operatori per la gestione dei rischi in tema di cyber security. Siamo molto indignati dal fatto che il governo statunitense non abbia risparmiato alcuno sforzo nello stigmatizzare Huawei usando i temi della cyber security. Se davvero gli Stati Uniti dovessero scoprire violazioni da parte di Huawei, noi chiediamo ufficialmente agli Stati Uniti di rivelare prove specifiche invece di usare i media per diffondere voci del tutto infondate.