Nothing lancia il sub brand CMF. Ce n’era davvero bisogno?

Carl Pei ci riprova. Dopo averlo fatto con Oneplus, lanciando il brand Nord, ora è la volta di Nothing a scorporarsi in un B brand, peraltro con un nome – va detto – piuttosto anonimo: CMF. Un acronimo che abbrevia i termini Color, Material e Finish, ma sarebbe interessante sapere chi se lo ricorderà, Carl Pei a parte naturalmente, per più di qualche secondo dopo averlo letto. Insomma, tecnico sì, empatico no.

La nascita di un nuovo brand, evidentemente, viene da esigenze interne: quella di creare una lineup elegante pur in una gamma di prezzi più bassa, focalizzandosi su un “design senza tempo”, su prezzi più convenienti, con una qualità “che è “molto difficile da trovare” nel suo segmento di prezzo. Così almeno secondo quanto dichiarato dal fondatore.

I primi due prodotti, che verranno lanciati entro la fine dell’anno, saranno uno smartwatch e un paio di auricolari. Entrambi saranno pervasi dal design condiviso sia da Nothing sia da CMF by Nothing.

CMF by Nothing sarà gestito da un team separato all’interno dell’azienda per garantire che non ci siano distrazioni dai prodotti principali. Maggiori dettagli sullo smartwatch e sugli auricolari arriveranno “nei prossimi mesi”.

La domanda, a questo punto, è una sola? Davvero Nothing ha già raggiunto una awareness così forte da poter lanciare un sub-brand? Quali e quante sono le esperienze di sub brand che possono essere considerate di successo nel mercato degli smartphone? Xiaomi, senza dubbio, con Redmi, OPPO, non senza qualche difficoltà, con Oneplus, entrambi marchi con alle spalle una potenza economica che – nonostante Carl Pei abbia ottenuto dagli investitori nuovi importanti finanziamenti – Nothing non sembra avere.

Solo il tempo ci dirà chi avrà avuto ragione.