terremoto Milano

Il terremoto a Milano l’ha sentito anche Google

Terremoto a Milano alle 16.59 di oggi. La scossa, di breve durata e dell’intensità di 3,8 gradi di magnitudo, ha avuto come epicentro la zona periferica nord della città (il sito dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia indica a Pero) anche se molti media l’hanno collocato nei pressi di Trezzano sul Naviglio.

Questa volta la scossa è stata avvertita non solo ai piani più alti, ma anche ai piani bassi e come sempre, quando si verificano questi fenomeni, i centralini dei numeri di emergenza e della protezione civile sono stati presi d’assalto dai cittadini spaventati.

La notizia del terremoto a Milano ha presto fatto il giro dei social network e dei principali siti Internet, ma non tutti sanno che Google ha una funzione specale di allerta terremoti che, per la precisione, si chiama Android Earthquake Alerts System.

In pratica il sistema di Google utilizza l’accelerometro presente ormai nella stragrande maggioranza dei modelli in commercio. Lo strumento è in grado di percepire eventuali vibrazioni, microscosse o addirittura cadute o spostamenti più radicali del telefono in determinate zone geografiche. In pratica il cellulare diventa un vero e proprio sismografo che, quando pensa di aver registrato una scossa tellurica, invia il dato a Google. Sta poi a Google coordinare questi dati e metterli in ordine nelle aree dove è avvenuta una scossa rilevando le centinaia di migliaia di segnalazioni inviate dai telefoni degli utenti.

Il sistema è ancora in fase beta, ma sembra aver funzionato, tanto che sulla pagina di Google di chi si trovava nelle zone colpite è apparso un avviso con il quale si avvertiva dell’avvenuta scossa e si chiedeva all’utente se l’avesse avvertita (si veda la foto dello screenshot presa da un cellulare della nostra redazione).

Ovviamente il servizio mira a studiare un sistema che sia in grado non solo di dirci che c’è stato un terremoto, ma di registrare le oscillazioni che precedono sempre una scossa, inviando messaggi di alert push e permettendo alle persone di mettersi in salvo.