I social network sono per molti utenti vere e proprie valvole di sfogo. Luoghi virtuali dove manifestare alla comunità disagi e sofferenze. C’è addirittura chi sostiene che in un ipotetico “mondo felice” piattaforme sociali come Facebook e Instagram non avrebbero conosciuto il successo attuale. E non è raro che a messaggi di disperazione e insoddisfazione di vario genere seguano gesti inconsulti degli autori. Uno su tutti, il suicidio.
Per evitare che ciò continui ad accadere, Instagram ha di recente introdotto un servizio di segnalazione. Chiunque, navigando fra le immagini e i profili degli iscritti, potrà in totale anonimato inoltrare un alert al sistema, segnalando situazioni dubbie. Un team dedicato, così come già succede su Facebook, si occuperà di valutare le segnalazioni e stabilire se ci sono o meno gli estremi per considerarle “a rischio”. Ci penserà Instagram a contattare gli utenti in difficoltà suggerendo loro di accedere a servizi di assistenza mirati. A garanzia di serietà ed efficienza vi sono le partnership avviate dal gruppo di Zuckerberg con enti ed esperti del settore come la National Eating Disorders Association e la National Suicide Prevention Lifeline.