Apple ha registrato un fatturato di 94 miliardi di dollari per il trimestre che comprende i mesi di aprile, maggio e giugno. (il secondo trimestre per l’azienda di Cupertino). Si tratta di un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, trainato da una crescita a doppia cifra nelle vendite di iPhone, Mac e nei servizi digitali.
Il trimestre ha segnato un record per i ricavi legati all’iPhone, grazie a spedizioni superiori alle attese in Cina e a una forte domanda globale. Le entrate generate dagli iPhone hanno superato i 44,58 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 39,29 miliardi dello stesso trimestre del 2023. Apple ha inoltre confermato di aver raggiunto il traguardo dei 3 miliardi di iPhone spediti nel mondo.
Anche le vendite di Mac hanno contribuito positivamente, con ricavi pari a poco più di 8 miliardi di dollari. Il settore dei servizi, che include App Store, Apple Music, iCloud e altri abbonamenti, ha generato 27,42 miliardi di dollari, segnando un nuovo massimo storico per l’azienda.
Nonostante i risultati positivi, ci sono stati cali nel comparto iPad (-6,5%) e Wearables (-8,5%). Inoltre, Apple dovrà far fronte a sfide legate ai dazi commerciali. Il Ceo Tim Cook ha dichiarato che le tariffe hanno inciso per 800 milioni di dollari negli ultimi tre mesi e potrebbero aumentare fino a 1,1 miliardi nel trimestre di settembre.
L’attenzione degli investitori, sul medio e lungo termine, si sta però concentrando sull’intelligenza artificiale, settore in cui la casa di Cupertino è in evidente ritardo. Per questo non è escluso che se Apple non dovesse uscire da questa impasse nel giro di pochi mesi a farne le spese, secondo alcune fonti industriali girate la scorsa settimana, potrebbe addirittura essere il suo Ceo Tim Cook. Per questo non è escluso che l’azienda californiana scelga la strada di un’acquisizione miliardaria, per portarsi in pari con colossi del calibro di Google e Meta.