Carl Pei immagina un futuro senza app: solo il sistema operativo sarà al centro

Carl Pei, co-fondatore di OnePlus e attuale CEO di Nothing, ha condiviso una visione audace sul futuro degli smartphone. In un’intervista rilasciata a Wired, ha dichiarato che entro i prossimi dieci anni i dispositivi mobili non avranno più bisogno di applicazioni multiple. Secondo Pei, si passerà a un modello dove il sistema operativo sarà l’unica app, capace di conoscere profondamente l’utente e di adattarsi in modo personalizzato alle sue esigenze quotidiane.

Questa ipotesi rappresenta una vera rottura con l’attuale logica degli app store come Play Store e App Store, che dominano oggi l’esperienza utente. In questo scenario, non ci sarebbero più schermate piene di icone, aggiornamenti da gestire o notifiche frammentate. L’interazione con lo smartphone sarebbe completamente guidata da un’intelligenza artificiale nativa del sistema, capace di orchestrare ogni funzione in modo fluido e invisibile.

Verso un’interazione proattiva e automatizzata

Il cambiamento che Pei prospetta va ben oltre l’aspetto estetico. A suo dire, i dispositivi mobili diventeranno proattivi, anticipando desideri e bisogni dell’utente in base al contesto, alle abitudini e agli impegni personali. L’attuale sequenza d’uso – decidere cosa fare, sbloccare il telefono, selezionare un’app e agire – verrebbe sostituita da un processo automatizzato, in cui il sistema suggerisce e realizza direttamente le azioni.

Questo approccio trasformerebbe lo smartphone in un assistente digitale intelligente, riducendo drasticamente la necessità di interagire con diverse app per compiere attività di routine. L’utente si troverebbe davanti a un dispositivo sempre più intuitivo, capace di prendere decisioni in tempo reale e semplificare le operazioni quotidiane.

Un cambiamento che richiederà tempo

Carl Pei colloca questo scenario in un arco temporale di sette-dieci anni, giustificandolo con la naturale cautela degli utenti verso i cambiamenti radicali. “Penso che molte persone vorrebbero che questo avvenisse prima”, ammette, “ma credo che le persone amino ancora usare le app.”

Questa previsione segue un modello di adozione tecnologica già visto con altre innovazioni. Basti pensare all’impatto dell’iPhone, che ha richiesto quasi un decennio per rivoluzionare l’uso del mobile. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi operativi sembra destinata a percorrere un’evoluzione simile, cambiando per sempre il modo in cui interagiamo con i nostri smartphone.

0 Condivisioni

Rimani aggiornato seguendoci su Google News!

Segui
Postato in SmartphoneTaggato

Andrea P.

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.