Nelle prime ore di venerdì 5 dicembre, Cloudflare, uno dei principali fornitori di sicurezza e infrastrutture per il web, ha subito una nuova interruzione dei servizi. Si tratta del secondo blackout in meno di un mese, con impatti immediati su una vasta porzione di siti Internet.
Secondo le prime informazioni, l’origine del problema sarebbe legata a un intervento di manutenzione avviato senza preavviso. Anche nella precedente occasione si era verificato uno scenario simile: durante la fase di implementazione, un bug ha mandato in blocco il sistema, causando un’ondata massiccia di errori 500 e, di fatto, l’arresto improvviso di una parte di Internet.

Siti inaccessibili e persino Downdetector fuori uso
L’interruzione ha reso irraggiungibili numerosi servizi online. Tra i siti colpiti figurano DeepL, Notion, Perplexity, Microsoft Copilot, Doctolib, Canva, Dealabs, Garmin e molti altri. La lista è particolarmente estesa, dato il ruolo centrale di Cloudflare nella gestione del traffico e nella protezione dalle minacce informatiche.
L’episodio più emblematico della situazione riguarda Downdetector, solitamente il punto di riferimento per monitorare i malfunzionamenti della rete, che questa volta era esso stesso indisponibile. Un cortocircuito ironico che ha costretto molti utenti a ripiegare su alternative come Down for Everyone or Just Me per verificare lo stato dei servizi.
I sistemi Cloudflare sono tornati operativi alle 10:15, rendendo l’interruzione del 5 dicembre relativamente breve: circa 30 minuti, contro le oltre 3 ore e mezza dell’episodio del 18 novembre.
Come conseguenza collaterale, numerosi siti che richiedono login hanno reimpostato la sessione degli utenti. Sarà quindi necessario effettuare nuovamente l’accesso ai servizi interessati.