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Errore clamoroso di MediaWorld: iPad Air venduti a 15 euro. L’azienda chiede l’integrazione o la restituzione

Un’offerta irresistibile e apparentemente legittima riservata a clienti con carta fedeltà ha scatenato una disputa tra consumatori e la catena di elettronica MediaWorld: alcuni acquirenti hanno comprato un Apple iPad Air M3 (modello da 13 pollici) al prezzo di 15 euro anziché circa 784 euro grazie a un errore tecnico sul sito e sull’app di MediaWorld.

Cosa è successo

L’8 novembre 2025, data a cui risale l’accaduto, durante il periodo delle promozioni legato al Black Friday, MediaWorld ha pubblicato un’offerta riservata ai clienti con carta fedeltà: l’iPad Air M3 veniva proposto a 15 euro.
L’acquisto è stato finalizzato: ordine online, conferma di disponibilità, pagamento del prezzo e ritiro in negozio o spedizione, con documento fiscale regolare.

Dopo circa undici giorni, però, MediaWorld ha inviato una comunicazione via e-mail agli acquirenti coinvolti, sostenendo che il prezzo fosse “manifestamente errato” ed offrendo due alternative: ottenere il prodotto pagando la differenza (ossia circa 619 euro in più) con uno sconto aggiuntivo di 150 euro, oppure restituire l’iPad, ricevere indietro i 15 euro spesi e un buono spesa di 20 euro per “disagio”.

MediaWorld ha dichiarato che l’errore derivava da un “disguido tecnico straordinario e imprevisto” e che il prezzo pubblicato, inferiore del 98 %, era “economicamente insostenibile e non rappresentativo” dell’offerta commerciale. Per questo avrebbe dovuto essere chiaramente riconoscibile anche da parte dei clienti.

Il profilo giuridico e la reazione dei clienti

Dal punto di vista del diritto dei consumatori, il nodo centrale è il principio dell’errore nel contratto di compravendita, disciplinato dall’articolo 1428 del Codice Civile, che prevede l’annullamento del contratto se l’errore è essenziale e riconoscibile.

Secondo l’avvocato dei consumatori Massimiliano Dona, l’errore di MediaWorld potrebbe essere “riconoscibile” dal cliente, ma la valutazione dipende dal contesto: in periodo di Black Friday, con offerte lampo e riservate a fidelizzati, l’acquirente potrebbe ragionevolmente aver pensato a una promo reale.

Diversi clienti avrebbero contestato la richiesta di integrazione o restituzione, rivendicando il diritto di mantenere l’iPad a 15 euro, avendo concluso l’acquisto in modo regolare e ricevuto il prodotto con scontrino. Alcuni si sono già rivolti a studi legali o associazioni di consumatori per il da farsi.

Il commento di MediaWorld

MediaWorld, da parte sua, ha ribadito che l’errore nel prezzo era “tecnicamente macroscopico e riconoscibile” e ha dichiarato di aver proposto soluzioni finalizzate a “tutelare la relazione con il cliente” piuttosto che applicare immediatamente azioni legali.

Quali conseguenze e cosa devono fare i clienti

L’azienda offre un rimborso completo o la possibilità di pagare la differenza con sconto, entro un termine definito. I consumatori coinvolti sono invitati da alcune associazioni dei consumatori a conservare ogni prova (e-mail, scontrino, conferma ordine) e valutare la propria posizione con un’associazione o un avvocato. Resta aperta la questione: se il cliente abbia effettivamente riconosciuto (o dovuto riconoscere) che il prezzo fosse un errore o se, nel contesto promozionale, l’offerta potesse essere considerata credibile.

Quanti iPad sono coinvolti nel caso?

Al momento MediaWorld non ha dato alcuna informazione sul numero di iPad che sarebbero stati venduti al prezzo di 15 euro. Per ora l’insegna ha inviato solo delle lettere che mirano a una composizione bonaria della vicenda. Resta da vedere cosa succederà se chi ha comprato il bene non risponderà o non intenderà restituire il dispositivo né pagarne la differenza. In tal caso a MediaWorld non rimarrebbe che aprire più azioni legali nei confronti dei singoli clienti, con l’enorme rischio di una ricaduta negativa per la propria immagine.

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