Sameer Samat, presidente dell’ecosistema Android in Google, ha recentemente rilasciato un’intervista esclusiva a TechRadar, nella quale ha offerto una visione dettagliata sul futuro del sistema operativo Android, sul ruolo chiave dell’intelligenza artificiale con Gemini, e sul ritorno della realtà aumentata attraverso gli occhiali smart. L’obiettivo? Ridefinire l’esperienza d’uso degli utenti grazie a una piattaforma più potente, coesa e versatile.
Durante la conversazione, Samat ha rivelato che Google sta procedendo verso una fusione operativa tra ChromeOS e Android, con lo scopo di creare una piattaforma unica capace di rispondere alle esigenze digitali moderne. “Ho chiesto come viene utilizzato oggi un MacBook Pro perché vogliamo sapere in che modo le persone usano i portatili”, ha dichiarato. Questo passo segna una trasformazione importante, confermata anche durante il Google I/O 2025, dove è stato presentato Android 16 (nome in codice Baclava), che introduce il nuovo linguaggio grafico Material 3 Expressive.
L’obiettivo del design è offrire un’interfaccia che sia allo stesso tempo moderna, intuitiva e coerente con l’esperienza Android conosciuta dagli utenti. “Personalizzazione e accessibilità sono sempre state nel DNA di Android, e con Material Design abbiamo alzato ulteriormente l’asticella”, ha affermato Samat, sottolineando la volontà di mantenere la familiarità del sistema pur rinnovandolo a fondo.
Gemini e intelligenza artificiale: un salto in avanti rispetto ad Apple
Tra i punti salienti dell’intervista emerge l’entusiasmo di Samat per Gemini, il nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato da Google. Durante una dimostrazione, è stata mostrata la capacità di Gemini di analizzare in tempo reale una ricerca su una Honda Odyssey del 2020, comprendendo e riassumendo i risultati a schermo. Questo tipo di interazione rappresenta ciò che, secondo Samat, Apple non è ancora riuscita a concretizzare con Apple Intelligence e Siri.
Gemini si spinge oltre anche nell’ambito dei contenuti multimediali, come video su YouTube, estrapolando dati specifici e strutturati grazie a una comprensione profonda del linguaggio naturale. “Quando un utente passa da iPhone ad Android, si accorge subito di quante funzionalità gli erano sfuggite”, ha commentato Samat.
Non manca una riflessione sulla frammentazione dell’esperienza Android, soprattutto nei dispositivi Samsung dove coesistono Galaxy AI, Bixby e Gemini. Samat ha voluto fare chiarezza: “Circle to Search e Gemini sono due strumenti distinti ma complementari. Vogliamo che siano facilmente riconoscibili e accessibili su ogni dispositivo Android”. L’attenzione di Google è rivolta alla semplificazione dell’esperienza, senza rinunciare alla potenza delle sue tecnologie di ricerca e IA.
android xr e occhiali intelligenti: il ritorno della realtà aumentata
Un altro tema affrontato è quello legato agli occhiali intelligenti, a partire dall’esperienza non priva di errori dei Google Glass. Samat ha raccontato un episodio personale: una visita a Disneyland con il figlio durante la quale, nonostante la scomodità sociale, ha registrato un momento prezioso grazie ai Google Glass. “C’erano elementi eccellenti, ma anche limiti evidenti. La visione era corretta, ma la tecnologia non era ancora pronta”, ha ammesso.
Oggi, però, i tempi sembrano maturi per una nuova fase. Android XR rappresenta la rinascita del progetto, sostenuta da innovazioni nei materiali, nei processori e soprattutto dall’integrazione nativa dell’intelligenza artificiale. Google collabora attivamente con marchi come Warby Parker e Gentle Monster per unire estetica e funzionalità nei nuovi dispositivi indossabili. “Occhiali e orologi sono oggetti personali, quasi gioielli. Devono essere belli da indossare, non solo utili”, ha spiegato.
L’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale anche qui: attraverso una fotocamera integrata, Gemini può, con il consenso dell’utente, interpretare ciò che viene visto. L’esempio citato da Samat è emblematico: tradurre un cartello o aiutare a comprendere un diagramma disegnato su una lavagna. “Questo è il formato naturale per la nuova era dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato.
Per Sameer Samat, il messaggio è chiaro: l’innovazione, quella vera, si sta già concretizzando su Android. E mentre Apple accelera per recuperare terreno, Google continua a spingere sull’acceleratore, dimostrando che l’intelligenza artificiale non è una promessa futura, ma una realtà già integrata nell’esperienza degli utenti.