Con i suoi 5,64 mm di spessore, l’iPhone Air è lo smartphone più sottile mai realizzato da Apple. Un record che ricorda le scelte radicali del passato, quando il design prevaleva sulla funzionalità. Ma quali sono i compromessi che hanno permesso di raggiungere questo risultato? Eccoli spiegati, punto per punto.
1. Batteria ridotta e ricarica più lenta
La batteria da 3.149 mAh è molto più piccola rispetto ai 3.692 mAh dell’iPhone 17 e ai 5.088 mAh del Pro Max. L’autonomia stimata è di 40 ore, contro le 41 del modello base e le 53 del top di gamma. Anche la ricarica è penalizzata: servono 30 minuti per arrivare al 50%, invece dei 20 minuti richiesti dagli altri modelli.
2. Display più piccolo
Lo schermo misura 6,5 pollici, più ampio del 17 base (6,3”) ma più contenuto rispetto ai 6,9” del Pro Max. La scelta potrebbe essere legata a motivi strutturali: con un frame così sottile, anche il titanio potrebbe non garantire la rigidità necessaria con un pannello più grande.
3. Fotocamera principale semplificata
L’iPhone Air ha una sola fotocamera posteriore, con sensore da 1/1.56”, più piccolo rispetto a quello da 1/1.28” dei Pro. Niente registrazioni oltre il 4K a 60 fps e assenza del supporto a ProRes e Apple Log 2. Sparisce anche il LiDAR, usato per autofocus rapido, ritratti e AR avanzata.
4. Assenza del teleobiettivo dedicato
Lo zoom ottico si ferma a 2x lossless: oltre questa soglia, la qualità cala sensibilmente. Un limite pesante per chi ama la fotografia, soprattutto se paragonato agli zoom multipli offerti dai modelli Pro.
5. Niente ultra-grandangolo
Manca completamente l’obiettivo ultra-wide, che su altri iPhone serve anche per la modalità macro. Una rinuncia che riduce la versatilità fotografica.
6. Chip “Pro”… ma depotenziato
Apple presenta l’iPhone Air come dotato di A19 Pro, lo stesso chip dei modelli Pro. In realtà si tratta di una versione ridotta:
- CPU identica a quella dei Pro (2 core ad alte prestazioni e 6 a efficienza).
- GPU con 5 core invece di 6: significa meno potenza grafica, soprattutto nei giochi e nelle app di editing video.
- Neural Engine invariato (16 core), quindi le prestazioni AI sono le stesse.
Questa differenza spiega perché Apple parli di “Pro” ma lo distingua dai veri top di gamma. Un punto a favore dell’Air è la memoria: come i Pro, ha 12 GB di RAM LPDDR5x, contro gli 8 GB dell’iPhone 17 standard.
7. Porta USB limitata
A differenza dei modelli Pro, l’iPhone Air integra una porta USB-C con velocità USB 3.0 e non USB 3.2 o Thunderbolt. Per l’utente medio, che usa il cavo quasi esclusivamente per la ricarica, la differenza è minima. Tuttavia, per chi lavora con i contenuti multimediali la limitazione pesa: i Pro possono registrare video ProRes fino a 4K a 120 fps direttamente su un SSD esterno, sfruttando l’ampiezza di banda superiore della loro porta.
L’Air, invece, non supporta ProRes né la registrazione su memoria esterna, obbligando chi produce contenuti a gestire tutto dallo storage interno. Considerando i costi degli upgrade di memoria su iPhone, questa scelta appare più come una precisa segmentazione di mercato che come un limite tecnico.
8. Audio mono
L’iPhone Air integra un solo altoparlante, sacrificando l’audio stereo presente su tutti gli altri iPhone recenti.
9. Il ritorno dei bumper
Apple ha lanciato l’iPhone Air Bumper, una cover rinforzata che ricorda i tempi dell’iPhone 4. Una scelta che lascia intendere una maggiore fragilità strutturale del design ultra-sottile.
Design vs. funzionalità
L’iPhone Air è un capolavoro di ingegneria estetica, ma le rinunce sono molte: batteria ridotta, fotocamere limitate, USB meno veloce e un chip “Pro” non del tutto Pro. Resta da capire se gli utenti saranno disposti ad accettare questi compromessi in cambio di un design ultrasottile che punta tutto sull’effetto “wow”.