L’edizione 2025 di “Un anno di Ricerche” di Google è piena di spunti, ma i primi posti delle graduatorie raccontano già da soli il profilo digitale del Paese: un’Italia che usa il web come bussola per decifrare il mondo, aggiornarsi sulla cultura pop globale e imparare cose che migliorano la vita quotidiana.
“Perché?”: Google come motore di fact-checking sul mondo
In vetta alla classifica delle ricerche “Perché?” troviamo “Perché Israele ha attaccato l’Iran?”, seguita da “Perché Leone XIV?” e “Perché Olly non va all’Eurovision?”.
È un mix straniante, ma perfettamente coerente con il comportamento digitale di oggi: il pubblico usa Google come strumento di debunking in tempo reale durante crisi internazionali; intercetta trend culturali e meme a velocità social; pretende spiegazioni rapide e affidabili quando un personaggio pubblico “sparisce” da un evento pop.
Non è più solo ricerca, ma un servizio di contesto: chi cerca non vuole opinioni, vuole capire – bene e subito.
Musica: Lucio Corsi, Olly e Marcella Bella, tra indie, talent e nostalgia 4.0
Nella sezione Cantanti dominano (ancora una volta) Lucio Corsi, Olly e Marcella Bella.
Tre nomi distanti ma uniti da un filo conduttore: la scoperta e la riscoperta guidate dall’algoritmo.
L’ascesa degli artisti non passa più da TV generalista e radio, ma da raccomandazioni automatiche, contenuti brevi e TikTok-fication della musica.
Il fatto che Marcella Bella sia in Top 3 non è nostalgismo, ma un effetto digital-revival: i cataloghi vintage diventano virali e generano nuove fanbase su piattaforme che non esistevano quando i brani sono nati.
Ricette: Casatiello, Colomba e… Uova alla Jova, tra tradizione e meme-food
Sul podio della cucina troviamo Casatiello napoletano, Colomba pasquale e la sorpresa pop Uova alla Jova.
È la fotografia di un’Italia che, mentre si appassiona a fermentazioni e superfood, rimane affettivamente fedele al carboidrato delle feste.
Ma il dato più interessante è l’ibridazione: la viralità di ricette pop (come le Uova alla Jova) mostra che oggi la cucina è anche intrattenimento, performance, contenuto condivisibile.
In altre parole: non cuciniamo solo per mangiare, cuciniamo per postare.
Un anno “tech” senza parlarne: la tecnologia come infrastruttura invisibile
L’Italia 2025 non cerca “tecnologia” in sé, ma la usa come protesi cognitiva: per capire il mondo, per orientarsi nei trend culturali e per potenziare le proprie abilità quotidiane.
In questo senso, anche le query culinarie o musicali sono tech: esistono perché esistono le piattaforme, gli algoritmi, i feed personalizzati e la ricerca generativa.
E ora? Il prossimo salto è multimodale
Google chiude il report citando un futuro di interrogazioni sempre più complesse e multimodali, dove gli utenti potranno combinare testo, voce, immagini e video per ottenere risposte più rapide e utili.
Se il 2025 è stato l’anno del “perché”, il prossimo potrebbe essere quello del “mostramelo”: un web in cui non cerchiamo solo informazioni, ma competenze, illustrate passo dopo passo, “mentre le stiamo facendo”.
E forse è proprio questo il vero trend: un’Italia che non vuole solo sapere.
Vuole sapere meglio e fare meglio.