La notizia, anche se riportata da numerosi siti specializzati, rischia di passare un po’ sordina. Battle.net, perlomeno dal punto di vista del nome, scomparirà presto dalla mappa di Internet. Il celebre servizio di multiplayer gratuito non scomparirà, ma cambierà nome a causa del lancio di nuovi servizi e la conseguente possibilità che si crei confusione.
Battle.net: arriva Blizzard tech
Dopo il lancio di Blizzard Voice e Blizzard Streaming, la software house californiana ha deciso di cambiare il nome del servizio in Blizzard tech. In sostanza si tratterebbe di un semplice cambio di nome, una bazzecola per chi ci gioca da qualche anno, una spina nel cuore per chi, nel 1997, provava il servizio multiplayer con un modem a 36K, quando Internet era ancora agli albori. Ma non si tratta solo di questo. Battle.net cambiò per sempre il multiplayer attraverso un nuovo modello di business che, in un’epoca dove la pirateria la faceva da padrone (e le console cominciavano a guadagnare terreno), permise a Blizzard di generare ottime revenue con giochi per PC. In sostanza, se volevi giocare in multiplayer (gratis) dovevi per forza avere una copia originale, a meno di non dover trovare un nuovo “crack” per ogni aggiornamento. Un vero inferno anche per l’hacker più accanito.
Battle.net: un pezzo di storia
Il nuovo sistema creato con partite “amichevoli” e “ladder” per Starcraft, compresa la possibilità di “aggiungere” gli amici in modo da ricevere notifiche in tempo reale sui loro collegamenti e di ospitare partite a invito, divenne un benchmark di riferimento per tutti i giochi a venire, tanto che ancora oggi, quasi tutti i titoli multiplayer si ispirano a Battle.net. Inoltre, a distanza di 30 anni, la stessa Blizzard, utilizza lo stesso modello a parte qualche piccola aggiunta e, ovviamente, una veste grafica molto più accattivante.
Insomma, valeva la pena ricordare cosa è stato Battle.net per i videogiocatori, una pietra miliare del multiplayer: un pezzo di storia videoludica che rischiava di venire dimenticato. Eppure mi ricordo ancora la sensazione di giubilo, quando riuscii a collegarmi per la prima volta in multiplayer un amico (che peraltro abitava a un centinaio di metri di distanza) per giocare la nostra prima sessione in cooperativa a Diablo. Incontrammo “The Butcher”, uno dei nemici a mio avviso meglio riusciti, capace di terrorizzarci con una semplice frase: “Fresh meat” (carne fresca). Lo sconfiggemmo dopo una paio di tentativi e andammo a dormire felici come non eravamo mai stati. Il modem a 36K aveva tenuto, pochissimi i rallentamenti (oggi scatterebbe una denuncia Codacons). Io e il mio amico non giocammo mai più insieme a Diablo insieme, negli anni ci siamo anche persi di vista. Ma quella notte la ricordo come se fosse ieri…