Per la prima volta dall’inizio del 2014, i produttori di smartphone hanno distribuito meno di 300 milioni di unità nell’arco temporale di un trimestre. Si tratta di un calo del 13% rispetto alle spedizioni del primo trimestre dell’anno scorso.
È quanto rileva nel suo ultimo rapporto l’istituto di ricerca Counterpoint Research. Anche la Cina risente della crisi del settore, colpito duramente dall’emergenza Covid-19. Il Paese asiatico conta i feriti sia sul fronte degli smartphone (in calo del 27% anno su anno) sia su quello dei componenti per i dispositivi mobili.
Una crisi che rischia di portare alcuni produttori a diversificare le loro catene di approvvigionamento, spostando l’attenzione verso India e Vietnam.
Gli analisti prevedono inoltre un cambiamento nel comportamento del consumatore: quando l’emergenza sanitaria sarà finita e i lockdown ancora presenti in molte aree del mondo si allentereanno, gli acquirenti preferiranno dispositivi più convenienti.
Gli smartphone 5G si sono dimostrati piuttosto refrattari alla crisi e rappresentano l’8% di tutti gli smartphone consegnati nel primo trimestre di quest’anno, con un aumento dell’1% rispetto agli ultimi tre mesi del 2019. Tale percentuale è destinata a crescere ancora di più, grazie dall’arrivo di dispositivi 5G con prezzo sotto i 300 dollari.
La classifica dei produttori
Nel primo trimestre del 2020 Realme ha mostrato una crescita massiccia (+157% rispetto allo scorso anno). Xiaomi è stato l’unico altro marchio a crescere (del 7%) e, proprio come Realme, ha messo a segno gran parte delle vendite in India prima che il Paese si bloccasse a causa dell’epidemia di Coronavirus.
Gli analisti ritengono che, nel complesso, il segmento degli smartphone premium sarà meno influenzato dal rallentamento, mentre le vendite di telefoni entry-level nei mercati emergenti diminuiranno proporzionalmente alla crisi finnaziaria del suo target di riferimento.
I telefoni di fascia media, invece, saranno quelli che accresceranno i volumi.
Samsung rimane il più grande produttore di smartphone al mondo, ma la sua produzione nel primo trimestre ha subito un calo del 18% anno su anno. Per il secondo trimestre, Counterpoint prevede un declino ancora più accentuato.
Huawei conferma le ottime performance in Cina, ma scende del 17% su base annua. Gli analisti ritengono che il colosso di Shenzhen potrebbe però tornare molto presto alla carica: in pratica chi può contare su una buona market share nel mercato cinese è destinato a riprendere quota rapidamente poiché proprio la Cina, entrata per prima nella crisi Coronavirus, sarà il primo Paese a vedere la ripresa economica. I marchi con una quota di mercato ridotta in Cina dovranno attendere invece la ripartenza dei loro mercati chiave.
Apple ha registrato un calo del 5% nelle spedizioni di iPhone e del 7% nei ricavi. Ciò suggerisce che ci sia stato un lieve spostamento del pubblico della casa di Cupertino verso modelli meno costosi. Xiaomi è cresciuta del 7% grazie al successo ottenuto in India, dove il marchio cinese è leader con una quota del 30%.
Smartphone e feature phone Nokia
Brutte notizie per HMD che firma i telefoni con il marchio Nokia. Le vendite di feature phones (che rappresentano una parte molto importante del business) sono diminuite del 34% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso per un totale di 8,6 milioni di dispositivi.
Non vanno meglio gli smartphone, in costante declino dal secondo trimestre del 2019. Nei primi tre mesi del 2020, HMD ha spedito solo 1,7 milioni di dispositivi Nokia, con un calo del 45% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso.