State investendo in Bitcoin e Altcoin e non sapete come comportarvi dal punto di vista fiscale? In questa breve guida vi spieghiamo cosa si deve fare per rimanere in regola e non pagare un euro..
Vanno dichiarate?
Sebbene non esista una regolamentazione specifica per quanto riguarda la fiscalità dei Bitcoin e delle altre monete digitali, la giurisprudenza si è pronunciata con chiarezza su cosa si deve fare in attesa di una normativa dedicata. Secondo una recente sentenza del Tar del Lazio, la numero 1077 del 27 gennaio 2020, la moneta virtuale è riconducibile a investimenti di tipo finanziario e in particolare a quello in valuta estera. Ne consegue, dunque, che le Criptovalute devono essere dichiarate al fisco e, in particolare, segnalate all’interno del quadro RW nel Modello Unico per le persone fisiche della dichiarazione dei redditi.
Quanto bisogna pagare?
La cattiva notizia (si fa per dire, ndr) è che si deve pagare il 26% sugli utili, mentre quella bella è che non lo dovete fare fino a quando il vostro portafoglio (fanno però cumulo tutti gli investimenti finanziari) non supera i 100 milioni di lire, ovvero circa 51.000 euro per almeno una settimana.
I consigli per risparmiare con il fisco
Se stata pensando che le vostre monete non siano facilmente tracciabili dall’Agenzia delle Entrate avete ragione. I vari Exchange (qui la nostra guida per investire con lo smartphone) come Binance, così come i Wallet (i portafogli digitali dove viene conservata la moneta) spesso hanno sede in paradisi fiscali fuori dalla portata delle autorità italiane. Non è però mai una buona idea nascondere il proprio patrimonio al fisco se non si vuole incorrere in sanzioni che vanno dal 6 al 15% del patrimonio. Prima o poi dovrete infatti incassare il loro controvalore sul vostro conto corrente e se supererete la fatidica soglia dei 51mila euro oltre a pagare gli interessi verrete infatti sanzionati. Tenete inoltre conto che spesso per investire dovrete eseguire un bonifico su conti esteri (Binance, ad esempio, ha il conto a Malta). Ovviamente se si tratta di cifre modeste non succederà nulla (al massimo riceverete una telefonata dalla vostra banca che vi proporrà un investimento, ndr) ma trasferimenti cospicui potrebbero meritare una segnalazione all’Agenzia delle Entrate.
Esistono però alcuni accorgimenti per ridurre il capitale ed evitare così di pagare il 26% sugli utili.
1 – Investimenti Familiari
La soglia dei 51mila euro si intende per ogni componente famigliare. È consentito dunque avere conti supplementari per coniugi e fratelli.
2- Spendete con le carte degli Exchange
Alcuni Exchange forniscono carte di credito che si appoggiano ai circuiti tradizionali, come ad esempio VISA, per spendere in valute come Bitcoin o BNB. I pagamenti verranno così scalati dal vostro portafoglio contribuendo ad abbassare la soglia dei 50mila euro. Fate però attenzione. Questo non vuol dire che potete spendere tutto in valuta e non pagare un euro. Se, ad esempio, come abbiamo letto sui giornali e sul Web in questi giorni, acquisterete una Tesla o una Lamborghini pagandola in Bitcoin, dovrete pagare le tasse. Al momento della conversione, infatti, risulterà che avrete speso più dei fatidici 50mila euro, e incorrerete anche nelle sanzioni.