DJI Dock: il drone per la sorveglianza, il soccorso e le situazioni di emergenza

Siamo abituati a guardare ai droni come a uno strumento di divertimento. In realtà, questi dispositivi, ampiamente diffusi sul mercato dell’elettronica di consumo, offrono anche un’anima business che, negli ultimi tempi, si è fatta sempre più ampia e importante.

Stiamo parlando di tutti quegli usi, privati e pubblici, che hanno a che fare con la sicurezza, la sorveglianza, il soccorso e l’impiego in situazione di emergenza. Ci sono infatti parecchi scenari, come un incidente in autostrada, un’intrusione in un grande cantiere o in un’area aeroportuale, un tentativo di furto in un parco fotovoltaico oppure un allarme per un terremoto o l’eruzione di un vulcano dove l’impiego di un drone si rivela di estrema utilità.

DJI Dock

A queste esigenze risponde “DJI Dock”, un sistema sviluppato dal leader di mercato DJI che offre una risposta tempestiva, h24, ai bisogni di sorveglianza e sicurezza nelle aree sensibili.

Il sistema è stato presentato ufficialmente questa mattina durante un evento che si è svolto alle porte di Milano presso il Golf Club Tolcinasco.

“Il DJI Dock è una ‘base station’ per droni Matrice 30, che permette di programmare e svolgere in maniera automatica diversi profili di missione per ispezioni, controlli e soccorsi anche in luoghi remoti o pericolosi”, ha dichiarato Valentino Bertolini, direttore marketing di Nital, l’azienda italiana che cura la distribuzione esclusiva in Italia dei prodotti DJI Enterprise. “È una soluzione di tipo professionale, che può fornire soluzioni efficaci per la sicurezza nel settore industriale civile, ma anche in ambito istituzionale e militare”.

Come si articola DJI Dock

Il sistema “DJI Dock” è articolato in due elementi principali. Innanzitutto, una piattaforma robotica automatizzata di ridotte dimensioni (base 800×885× altezza 1065 cm), che occupa una superficie inferiore a 1 mq, pesa meno di 105 kg e può operare di giorno e di notte anche con difficili condizioni meteorologiche e con temperature da -35 a +50°C. La piattaforma (da cui il drone decolla, atterra e si ricarica) ospita al suo interno un quadricottero della serie “DJI Matrice 30”, le cui batterie possono essere ricaricate rapidamente in soli 25 minuti, ed è dotata di una fotocamera grandangolare di sicurezza e all’occorrenza pure di una camera termica, una stazione meteo integrata, un vano per una scheda di connessione LTE 10, un’antenna interna omnidirezionale, un modulo RTK per il geoposizionamento e un vano di espansione Edge Computing che consente la pre-elaborazione di file multimediali.
Il secondo elemento è il drone “DJI Matrice 30” (nelle versioni “M30” o “M30T”), che ha un’autonomia di volo di 40 minuti e un range massimo di 7 km ed è dotato di sofisticate telecamere nel visibile e nell’infrarosso con ottiche grandangolari, zoom e telemetro laser. Le missioni del drone vengono programmate tramite il software di gestione basato su cloud “DJI FlightHub 2” o, in alternativa, tramite l’utilizzo di software terzi.

L’azienda ha rilasciato le SDK grazie alle quali enti e società potranno costruire su misura delle proprie esigenze la gestione della Dock.

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