Continuano a tenere banco i droni, velivoli comandati a distanza e ormai impiegati in innumerevoli campi e applicazioni.
I più famosi fino ad ora erano quelli utilizzati in guerra ma finalmente ne arrivano di nuovi anche per scopi più nobili e utili. L’ultimo in ordine di tempo è quello ideato da alcuni studenti universitari americani. La particolarità principale è quella di essere completamente biodegradabile e quindi particolarmente adatto per monitorare zone protette come riserve e oasi naturali.
Presentato al concorso International Genetically Engineered Machine (Igem) è stato realizzato dalla società americana Ecovative Design, specializzata in imballaggi e oggetti biomateriali. E infatti il dreno è composto da una scocca realizzata con una stampante 3D con un telaio di fibre di funghi, mentre i circuiti stampati sono a nano particelle d’argento. Insomma, anche se si perdesse in mezzo alla giungla o nell’artico, verrebbe smaltito con una certa facilità.
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