La lunga battaglia legale tra Epic Games e Google si avvia verso la conclusione, e il creatore di Fortnite sembra esserne ormai uscito vincitore. Dopo le importanti sentenze favorevoli del 2023 e del 2024, Epic ha ottenuto una nuova vittoria decisiva: la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha respinto il ricorso di Google, confermando le sentenze precedenti.
Una rivoluzione per il Play Store
Questa sentenza è destinata a cambiare per sempre il volto del Google Play Store. Secondo le nuove regole imposte dal tribunale, Google sarà obbligata ad aprire il suo ecosistema: per i prossimi tre anni, dovrà consentire la presenza visibile e il pieno funzionamento di store alternativi di app all’interno del Play Store stesso. In altre parole, i marketplace di terze parti non solo potranno esistere, ma avranno accesso completo al catalogo delle app Android, proprio come il Play Store.
Inoltre, gli sviluppatori avranno la libertà di integrare sistemi di pagamento alternativi, evitando l’obbligo di utilizzare il sistema di fatturazione di Google e la sua controversa commissione del 30% su app e abbonamenti. Sarà anche possibile inserire liberamente link esterni per il download di app, bypassando il Play Store.
Limitazioni a Google e nuove opportunità per Epic
Un altro aspetto importante della sentenza è che Google non potrà più offrire incentivi economici ai produttori di dispositivi o agli operatori telefonici per impedirgli di preinstallare store di terze parti. Questa pratica, ampiamente contestata da Epic e da altri attori del settore, verrà quindi messa al bando.
Il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, ha confermato che l’Epic Games Store per Android arriverà presto sul Google Play Store, approfittando di questa nuova apertura imposta dal tribunale.
La posizione di Google
Naturalmente, Google non ha accolto positivamente la sentenza. La responsabile degli affari regolatori, Lee-Anne Mulholland, ha dichiarato che la decisione “comprometterà gravemente la sicurezza degli utenti” e rischia di “minare le innovazioni che rendono Android competitivo”.
Nonostante queste dichiarazioni, Google dovrà iniziare ad applicare i cambiamenti previsti dalla sentenza, anche se prevede di ricorrere in appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti.