Dopo l’Unione Europea, anche il Giappone impone ad Apple di aprire il suo ecosistema mobile ai browser alternativi. La nuova legge, chiamata Smartphone Act, entrerà in vigore entro dicembre e di fatto proibirà qualsiasi blocco o limitazione all’uso di browser sugli iPhone che non si basino su WebKit, il motore utilizzato da Safari.
Stop alle restrizioni “nascoste”
La normativa vieta non solo il blocco diretto, ma anche qualsiasi pratica che renda l’uso di browser alternativi impraticabile o non sostenibile commercialmente. L’obiettivo è evitare che Apple rispetti formalmente la legge, ma imponga vincoli tecnici tali da rendere inutilizzabili i motori di rendering diversi da WebKit.
Accesso alle API e scelta del browser
Con la Smartphone Act, Apple dovrà garantire ai browser di terze parti lo stesso accesso alle API concesse a Safari e WebKit. Potrà rendere disponibili altre API, ma queste non potranno essere materialmente inferiori rispetto a quelle usate dal browser di default.
Un’altra novità riguarda la schermata di scelta del browser: i consumatori dovranno poter selezionare la loro app preferita “subito dopo la prima attivazione” del dispositivo, sul modello di quanto già avviene in Europa.
Un cambiamento globale in vista?
Con l’Europa e ora il Giappone a imporre regole simili, la pressione su Apple aumenta. La domanda è se l’azienda deciderà di adottare una politica uniforme a livello globale o continuare a differenziare le regole a seconda del mercato.