Nei primi mesi del 2025 il mercato europeo degli smartphone ha subito una nuova battuta d’arresto. Secondo i dati Canalys, le spedizioni complessive sono calate del 2%, segnando un rallentamento che colpisce soprattutto i modelli economici. A sorpresa, invece, le vendite dei dispositivi di fascia alta crescono e toccano un nuovo record, grazie all’effetto traino dei nuovi iPhone e Galaxy S25. Samsung mantiene la leadership, seguita da Apple, mentre Google entra per la prima volta nella top 5.

La crisi dei modelli economici
La flessione è dovuta principalmente alla debole domanda per i dispositivi sotto i 400 euro, con un tracollo particolarmente marcato nella fascia sotto i 200 euro, mai così bassa da oltre dieci anni. Produttori come Xiaomi e Motorola hanno risentito maggiormente del calo, penalizzati da un eccesso di scorte e dalla saturazione del mercato. La corsa alle promozioni ha aggravato la situazione, mentre molti consumatori hanno già aggiornato i propri smartphone nel 2024.
Apple e Samsung dominano la fascia premium
Nonostante il calo generale, i dispositivi sopra gli 800 euro hanno raggiunto il 32% di quota, la più alta di sempre. Apple ha guadagnato il 10% rispetto all’anno scorso, grazie all’effetto iPhone 16e e alla domanda costante da parte di consumatori e aziende. Samsung ha messo a segno il suo miglior trimestre di sempre nella fascia alta, con un incremento del 12% delle spedizioni della serie Galaxy S, spinto da incentivi come la permuta garantita con il programma Galaxy Club.

Google entra in classifica
Il primo trimestre del 2025 segna un traguardo storico per Google, che entra per la prima volta nella top 5 europea con 900.000 unità spedite. Nonostante una quota di mercato ancora modesta (3%), l’interesse per i Pixel cresce, spinto anche dal lavoro sul segmento fotografico e dall’integrazione nativa con l’ecosistema Android.
Le preoccupazioni per il futuro
I partner del canale temono un futuro sempre più concentrato nelle mani di pochi. Con Apple e Samsung che rafforzano la loro posizione, i produttori minori rischiano di scomparire o ridimensionarsi. In più, nuove normative ambientali e pressioni sui margini renderanno la vita difficile a chi opera con modelli entry-level. Per gli analisti, solo chi saprà differenziarsi e capire le nuove abitudini d’acquisto dei consumatori potrà resistere a un mercato in contrazione.