La nuova generazione Intel basata sull’architettura Alder Lake è ad oggi un piccolo successo in termini di prestazioni. L’azienda ha iniziato alla fine del 2021 a lanciare i suoi processori Intel Core di 12a generazione con un’architettura ibrida.
A differenza delle generazioni precedenti, l’azienda ha inizialmente fornito i processori per PC ad alte prestazioni, PC desktop per impieghi gravosi (serie K) e laptop ad alte prestazioni (serie H a 45W). Ora, invece, vuole proporre processori più efficienti.
La nuova gamma: Intel Core P
Intel sta anche cogliendo l’occasione per creare una nuova famiglia di processori. Tra i chip da 45W della serie H e quelli della serie U a 9 o 15W, troviamo ora la serie P a 28W.
Ideali per ultraportatili compatti, questi processori possono avere fino a 14 core: 6 core ad alte prestazioni (P-core) e 8 core economici (E-core) nel nuovo gergo Intel. Il brand non esita a promettere che le nuove punte di diamante saranno in grado di superare il chip Apple M1 Pro, senza arrivare al punto di confrontarsi con il chip M1 Max.
I moderni processori Intel sono oggi veri SoC e la serie P offrirà in particolare un chip Intel Xe Graphics (fino a 96 EU, supporto per la codifica VP9/HEVC fino a 8K a 30 frame al secondo) e un DDR5-4800, LPDDR5- Controller di memoria 5200, DDR4-3200 e LPDRR4X-4267.
Ricca sarà la connettività gestita dal chip: Wi-Fi 6E, 4x Thunderbolt 4, 4x USB 3, 2×4 PCIe Gen 4 e 12x PCIe Gen 3.
I riferimenti
Intel prevede attualmente 6 riferimenti di processori Intel Core nella serie P, dall’Intel Core i3-1220P all’Intel Core i7-1280P. Il Core i3 sarà limitato a 10 core (2P e 8E), il Core i5 offrirà 12 core (4P e 8E) mentre il Core i7 oscillerà tra 12 e 14 core.
La differenza sarà anche sul chip grafico integrato che va da 64 EU per il Core i3 fino a 96 EU per il Core i7.
Intel Core U: sempre più sottile
Per la famiglia di processori U, il cambio di generazione è più classico con un aumento delle prestazioni promesso dal cambio di architettura. Questa famiglia può essere suddivisa in due categorie: processori da 9W con i3-1210U, i5-1230U, i5-1240U, i7-1250U e i7-1260U e processori da 14W con i3-1215U, i5-1235U, i5-1245U, i7-1255U e i7 1265U.
Questa volta, le famiglie di processori si rivolgono a macchine ultrasottili o ai nuovi formati ultraportatili come il pieghevole Asus Zenbook 17 Fold. Per quanto riguarda le prestazioni, Intel promette di fare meglio del chip Apple M1 o di un chip Ryzen R7 5800U di precedente generazione.
Intel Evo e la sua evoluzione
Intel non sta abbandonando la sua etichetta “Evo”, che continuerà a mantenere in collaborazione con i produttori su alcuni PC. Per fare ciò, i dispositivi devono soddisfare specifiche piuttosto rigide: tempi di risposta brevi su 25 attività comuni, risveglio in meno di un secondo, più di 9 ore di autonomia reale, ricarica rapida o addirittura integrazione delle tecnologie Intel per le videoconferenze.
Lato componenti, la piattaforma Intel Evo richiede l’integrazione del Wi-Fi 6E (Gig+), la soppressione automatica del rumore di fondo a livello del microfono e una fotocamera che scatti almeno in Full-HD. Intel promette che più di 150 partner hanno già risposto per annunciare un centinaio di macchine Intel Evo in futuro.
È anche questa etichetta che consentirà a Intel di standardizzare i laptop pieghevoli che vuole vedere fiorire sul mercato. Dovranno necessariamente offrire come accessorio una tastiera Bluetooth e integrare uno schermo QHD pieghevole con diagonale maggiore di 16 pollici.