Con un esposto ad Agcom e Antitrust il Partito Democratico va all’attacco degli operatori telefonici italiani, accusati di voler fare cartello aumentando le tariffe per mantenere invariati gli introiti incassati grazie al regime di fatturazione a 28 giorni.
«Le compagnie telefoniche stanno continuando a fare cartello per provare a giustificare un incredibile aumento delle tariffe dell’8,6% che avevano mascherato con il trucchetto delle fatture a 4 settimane. Una legge approvata dal Parlamento obbliga le società a tornare alla fatturazione mensile, come accade in tutta Europa, e qui si svela il bluff: le compagnie stanno inviando agli utenti una comunicazione che punta a strumentalizzare la novità legislativa allo scopo di coprire, per la seconda volta, l’aumento delle tariffe. Non è vero che il ritorno alle 12 mensilità comporta un aumento dei costi, è invece vero che le compagnie hanno variato unilateralmente le tariffe passando alla modalità di pagamento a 4 settimane e che ora, non sapendo come fare, attribuiscono alla legge un costo che avevano maggiorato di nascosto e che era già esistente: è una doppia bugia. In più fanno il solito cartello: le compagnie telefoniche si sono accordate e stanno attuando le medesime modalità, così che è praticamente impossibile per l’utente sfuggire all’aumento della tariffazione. Il Pd si è battuto con le associazioni dei consumatori per contrastare questi giochetti con una nostra proposta che ha l’obbiettivo di far risparmiare i cittadini. Le compagnie vogliono aggirare nuovamente la norma ricalcolando il canone mensile. Per queste ragioni abbiamo presentato un esposto all’Agcom e all’Antitrust, in modo da impedire che le compagnie telefoniche facciano cartello e aumentino le tariffe, a totale discapito di consumatori ignari dei loro giochetti», scrivono in una nota i parlamentari del Partito Democratico Alessia Morani, Simona Malpezzi, Stefano Esposito, Alessia Rotta.