Google paga più gli uomini rispetto alle donne a parità di responsabilità? Questa è la domanda a cui dovrà rispondere la giustizia americana. Dall’altra parte dell’Oceano, il colosso californiano sta affrontando una class action che sembra già prendere forma di una valanga.
L’azione legale è stata richiesta nel 2017 da quattro ex dipendenti di Google a cui oggi si uniscono altre 10.800 donne. Questa class action accusa l’azienda di non rispettare l’Equal Pay Act della California, che prevede appunto la parità di retribuzione per uomini e donne. Allo stato attuale e in alcune aree, l’azienda pagherebbe una donna quasi 17.000 dollari in meno all’anno rispetto a un uomo. Ma i quattro ex dipendenti all’origine della denuncia vanno oltre. Secondo loro, Google li avrebbe volontariamente inseriti in percorsi di carriera meno promettenti dei loro colleghi maschi, confrontandoli con bonus e stipendi più bassi, osserva The Verge.
Una giornata importante per le donne e l’hi-tech
Nel 2017, anche il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha citato in giudizio la società per aver celato i dati sui propri salari. Tre mesi dopo, precisa The Verge, la giustizia ha ritenuto che Google fosse effettivamente responsabile di “disparità sistemiche nella retribuzione per quanto riguarda le donne e più o meno in tutta la sua forza lavoro”. Alla fine, Google aveva accettato di rilasciare 2,5 milioni di dollari per i 5.550 dipendenti e candidati interessati.
Da parte sua, Kelly Dermody, avvocato delle quattro ex dipendenti di Google, ritiene che questo sia un “giorno importante per le donne in Google e nel settore Tech”, aggiungendo di essere orgogliosa di questi “clienti coraggiosi che aprono la strada”. “Questa ordinanza dimostra che è essenziale per le aziende osare la priorità e un equo compenso per le donne piuttosto che spendere i loro soldi combattendole in tribunale”, ha concluso. Secondo lei, il processo dovrebbe iniziare il prossimo anno.