Il 2024 si prospetta come uno degli anni più difficili di Apple dell’ultimo decennio. Tanti i motivi di preoccupazione da parte del colosso di Cupertino: primo fra tutti il continuo calo delle vendite degli iPhone, un’erosione iniziata dopo il 2019 e mai arginata.
Anche l’iPhone 15 sta seguendo questo trend al ribasso: il telefono ha ricevuto un’accoglienza mista e, come riporta il Daily Mail, rischia di diventare potenzialmente “il più grande flop nella storia di Apple”.
Insomma, piove sul bagnato, e come scrive Mark Gurman nella sua newsletter settimanale si stima che la società californiana sia molto vicina a registrare il quinto trimestre consecutivo di vendite in calo, che rappresenterebbe il secondo periodo festivo consecutivo con entrate in decrescita. Ci sono grandi preoccupazioni da parte di Wall Street riguardo alle vendite di iPhone e queste paure potrebbero aggravarsi fra poche settimane se Apple confermasse che anche le entrate in Cina sono state inferiori alle aspettative.
Per Apple, proprio le vendite in Cina rappresentano una profonda apprensione dopo il rilancio in grande stile di Huawei, che con il Mate 60 Pro (lanciato ad agosto) ha tolto vendite un po’ a tutti i player.
Secondo DemandSage, Apple ha venduto un totale di 240 milioni di iPhone nel 2021, ma questa cifra è scesa a 225,3 milioni nel 2022 e si prevede che sia scesa ancora più in basso l’anno scorso, a 215 milioni, secondo le stime di IDC.
Gravano su Apple anche il timore di un ban cinese, in ritorsione alle “attenzioni” del governo di Xi Jinping nei confronti di Huawei. Per ora solo qualche dicastero governativo ha vietato l’uso degli iPhone nei ministeri, concendendo ai suoi dipendenti l’utilizzo dello smartphone di Tim Cook per uso personale, ma in futuro i cordoni potrebbero restringersi ulteriormente. In questo caso Apple potrà fare poco, perché si troverebbe a essere il classico vaso di coccio fra due giganti che litigano.
E a preoccupazione si aggiunge preoccupazione: se le indiscrezioni di questi giorni sono reali, anche iPhone 16 introdurrà piccoli cambiamenti, che non indurranno i consumatori a una forte sostituzione dei loro dispositivi.
Le azioni di Apple scendono del 4%
Sul fronte finanziario, le azioni di Apple sono scese del 4%. Il titolo ha chiuso la settimana con la quarta sessione consecutiva di ribassi. Ciò ha fatto sì che, per la prima volta, le azioni di Apple (AAPL) chiudessero in ribasso del -0,40% in ciascuna delle prime quattro sessioni di negoziazione dell’anno dal 1982, secondo i dati di mercato di Dow Jones. Insomma, il peggior risultato degli ultimi 42 anni.
Apple dalla fine del 2023 ha perso 193 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, tanto che Microsoft si sta avvicinando al sorpasso, rubando a Cupertino il titolo di azienda statunitense di maggior valore per la prima volta dalla fine del 2021.
Il colosso dell’elettronica di consumo è alle prese con una disputa sull’utilizzo di alcuni brevetti nei suoi Apple Watch Series 9 e Apple Watch Ultra 2, e anche se una corte d’appello alla fine dello scorso anno ha temporaneamente bloccato il divieto di vendita dei dispositivi, la sentenza finale potrebbe vedere Apple soccombere.
Apple potrebbe presto dover affrontare problemi legali più grandi, poiché il New York Times ha riferito venerdì che il Dipartimento di Giustizia starebbe allestendo un’ampia causa antitrust contro di lei.
Nel frattempo, due istituti di analisi hanno declassato il titolo nella prima settimana dell’anno, citando preoccupazioni sulla sua valutazione e sulle prospettive di crescita.
Il ritardo di Apple nella AI
Tante – secondo Gurman – le sfide che Apple dovrà affrontare nel 2024.
L’azienda è rimasta anni indietro rispetto alla concorrenza nel campo dell’intelligenza artificiale generativa e rischia di perdere terreno poiché Microsoft, Amazon, Samsung e Google già commercializzano hardware evoluti, software e servizi incentrati sull’intelligenza artificiale. I tool di Apple, quando verranno lanciati, arriveranno quasi due anni dopo che ChatGPT ha iniziato a rivoluzionare il mondo, un anno dopo che Amazon ha annunciato il suo rinnovato Alexa e un anno e mezzo dopo che Microsoft e Google hanno lanciato i loro nuovi servizi. Per Apple, questo, è un un peccato non veniale, ma mortale.
La sua prima nuova categoria di prodotti in quasi un decennio, il visore Vision Pro, non potrà rappresentare un vero motore di entrate almeno per alcuni anni.
iPad e Mac, due categorie che hanno sottoperformato negli ultimi trimestri, dovranno essere rivitalizzate.
Inoltre, le autorità antitrust continueranno il loro controllo sull’App Store, che sarà costretto ad allentare il lucchetto a causa del Digital Markets Act nell’Unione Europea e forse altrove. Entro marzo, Apple dovrà splittare l’App Store (area che genera grandi profitti): una versione per l’UE e una versione per tutti gli altri Paesi. Coloro che vivono nell’UE potranno installare app su iPhone e sugli altri dispositivi di Cupertino anche dall’esterno dello store, utilizzare strumenti di pagamento esterni per pagare i servizi e ottenere una migliore integrazione tra app native a app di terze parti.
Cosa fare per riconquistare clienti
Il MailOnLine oggi si chiede cosa deve dovrebbe fare il colosso di Cupertino per riconquistare i consumatori.
Ru Bhikha, esperto di telefonia mobile presso Uswitch.com, afferma che “non sorprende” che le vendite di iPhone siano diminuite nel 2023. “Nonostante i progressivi miglioramenti apportati all’iPhone 15, nell’ultimo anno altri marchi hanno portato sul mercato esperienze più innovative e uniche”.
I fan di Apple desiderano qualcosa di diverso. Bipin Patel, CEO di elettronRX, ha dichiarato che l’iPhone 15 e altri recenti modelli di smartphone Apple sono “molto indietro rispetto ai concorrenti”.
“Stiamo assistendo a una crescita continua di Samsung e, nonostante i tanti problemi, Huawei è tornata a funzionare. Apple rischia di continuare ad avere difficoltà se non riuscirà a riportare l’entusiasmo attorno all’iPhone ai livelli di un tempo”.
Il cambiamento più grande dell’iPhone 15 rispetto al suo predecessore è stato il nuovo cavo di ricarica – USB-C invece di Lightning – una novità (fra l’altro imposta) che per i consumatori non rappresenta certo una particolare attrazione, conferma Paolo Pescatore, analista di PP Foresight.
“Convincere gli utenti a spendere soldi per nuovi dispositivi ogni anno non è facile per nessuna azienda alla luce della continua incertezza economica”, secondo Pescatore. “Le persone sono ora più attente nei confronti del proprio reddito disponibile e tengono i dispositivi più a lungo, per poi magari regalarli ad altri membri della famiglia.”
Certo, l’iPhone “rimane un prodotto fondamentale e redditizio per Apple e in passato abbiamo già disquisito delle vendite poco brillanti di Apple. Apple, tuttavia, può permettersi di prendersi il suo tempo lanciando nuovi dispositivi con fattori di forma che riaccenderanno l’interesse”.
La rivalità con Samsung
A livello globale, il principale rivale di Apple nel campo degli smartphone è ancora il colosso coreano Samsung, che di recente si è concentrato maggiormente sulla fascia “premium” del mercato, dove i prezzi sono più alti e, a differenza di Apple, offre una gamma di dispositivi pieghevoli.
Proprio grazie all’aspetto innovativo dei dispositivi pieghevoli, Samsung e altri vendor come Huawei e Google potrebbero riuscire ad attrarre con successo i consumatori fino a oggi fedeli a Apple.
Secondo un recente rapporto di Counterpoint Research, la quota di mercato globale di Apple nel mercato degli smartphone premium è diminuita dal 75% al 71% nel 2023, mentre quella di Samsung e Huawei è aumentata.
L’appeal di Apple
Nonostante le tante difficili sfide – chiosa Mark Gurman – Apple potrebbe trarre vantaggio dal perdurante appeal dei suoi prodotti sui consumatori. Anche se Vision Pro probabilmente darà all’azienda più grattacapi che dollari, è comunque un hardware avvincente; le nuove funzionalità AI di iOS 18 faranno finalmente tornare Apple in gioco anche su questo importante tema; e gli aggiornamenti di Apple Watch e AirPods potrebbero dare buone soddisfazioni.
E se tutto il resto fallisce conclude Gurman con una nota ironica, ci sarà sempre il vecchio fedele iPhone, che anche un po’ ammaccato, porta nelle casse di Apple i suoi 150-200 miliardi di dollari ogni anno.