La Commissione europea starebbe valutando l’imposizione di un divieto di impegare le apparecchiature di rete 5G di Huawei per le reti mobili di prossima generazione in via di sviluppo nell’Unione europea a causa di problemi di sicurezza. È quanto alcune fonti a Bruxelles hanno riferito a Reuters che ieri ha pubblicato la notizia in esclusiva.
A seguito di tale situazione la GSMA, l’associazione che riunisce sotto la propria egida gli operatori mobili di tutto il mondo, starebbe organizzando un vero e proprio “emergency meeting” per discutere le conseguenze di un’eventuale esclusione di Huawei dalla fornitura di infrastruttura 5G in Europa. La Gsma infatti ritiene che un simile sviluppo riporterebbe il mercato degli operatori indietro di parecchi anni.
Il direttore generale della GSMA, Mats Granryd, ha scritto ai membri proponendo di inserire all’ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio – che si terrà a latere del Mobile World Congress a fine febbraio – il dibattito su Huawei.
Alcuni paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia, hanno già vietato a Huawei di costruire reti mobili di nuova generazione, per il timore che le apparecchiature potessero contenere “backdoor” in grado di aprire scenari di cyber spionaggio.
I governi occidentali sono inoltre preoccupati del fatto che la legislazione cinese sulla sicurezza nazionale richiede alle aziende e alle persone di collaborare nell’attività di spionaggio.
Huawei, leader del mercato globale con un fatturato annuo di oltre 100 miliardi di dollari, ha sempre negato l’esistenza di qualsiasi backdoor. La compagnia e il suo fondatore Ren Zhengfei hanno ripetutamente smentito queste voci in modo categorico.
Sono molti gli operatori che fanno affidamento su Huawei per costruire le nuove reti 5G, e un divieto di impiegare le infrastrutture dell’azienda cinese costituirebbe un considerevole passo indietro e minerebbe gli sforzi dell’Europa per rimanere competitivi nelle comunicazioni, con implicazioni anche in altri settori dell’industria, come quello delle auto a guida autonoma e della tecnologia medica.
Deutsche Telekom, solo per fare un esempio, la più grande società di telecomunicazioni d’Europa, ha affermato che, se dovesse togliere o sostituire le apparecchiature Huawei dalle sue reti, avrebbe ritardi di due o tre anni nei suoi piani di introdurre servizi di nuova generazione.
Ecco dunque il motivo per cui la Gsma avrebbe intenzione di portare l’argomento sul tavolo nel prossimo Consiglio, anche se non è ben chiaro al momento quali possano essere gli strumenti da impiegare per effettuare un’opera di mediazione e, tantomeno, cosa la stessa Gsma potrebbe fare nel caso il bando arrivasse dall’Unione europea.