Il sorpasso è avvenuto: lo streaming musicale ha generato più ricavi di quelli fatti registrare dai CD. A fornire i dati ci ha pensato la RIAA (Recording Industry Association of America) che ha identificato negli USA una cifra pari a 1,87 miliardi di dollari per lo streaming e una di 1,85 miliardi per le vendite dei Compact Disc.
Tutto questo è avvenuto grazie all’avvento degli smartphone, delle connessioni internet veloci e di alcuni servizi quali Spotify, Beats Music, YouTube che offrono contenuti illimitati e gratis. Il guadagno è infatti nelle pubblicità, inserite tra le tracce audio, e negli abbonamenti mensili.
Snocciolando i dati, a guidare il mercato ci sono sempre i download digitali, in grado di salire del 8,4% nel 2014 e generare 2,58 miliardi di dollari. Seguono i supporti fisici con il 32% (compresi CD, DVD, VHS e vinili) e i servizi streaming con una quota del 27%. Il giro d’affari complessivo è invece stato stimato a 6,97 miliardi.
Insomma, un mondo che diventa sempre più digitale e sempre più improntato sugli smartphone e la fruizione di contenuti immateriali. Chissà se in futuro sarà tutto virtuale o riusciremo ancora a toccare qualcosa…